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orazio
Nuovo Utente




41 Messaggi

Inserito il - 02/06/2011 : 17:40:42  Mostra Profilo Invia a orazio un Messaggio Privato
Per killer non avevo letto il post citato! l'ho appena fatto.
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killer44
Utente Super




2824 Messaggi

Inserito il - 02/06/2011 : 18:11:53  Mostra Profilo Invia a killer44 un Messaggio Privato
orazio ha scritto:

Per killer non avevo letto il post citato! l'ho appena fatto.



Si, lo avevo intuito che ti era sfuggito. Il passo era questo:


Enjoy ha scritto:

[...]
Sce' sciucamu alla piazzetta, ca alle scole elementari stono li granni e alle scole medie n'onu cacciato quiri sctuetichi di l'azione cattolica.

Chiedo scusa ovviamente (dopo 15 anni) a quelli dell'Azione Cattolica presenti sul forum. [...]


da questo ricordo è venuta fuori la mia ironia.



Orazio ha scritto:

[...] Ognuno di voi è figlio di una cultura ben precisa, di concetti già letti e già scritti, tutta questa originalità non c'è.Per ognuno di voi potrei citare gli autori di riferimento o la cultura che vi è sottesa.Quindi,ripetete ciò che avete dentro,che avete letto, che amate leggere....quale differenze c'è? che io tranquillamente ammetto voi, per nulla, vi sentite liberi pensatori, e x carità lo siete,ma non vi allargate troppo[...]


Purtuttavia, Orazio, ti posso garantire, che ciò che io leggo non si esaurisce ad un tema specifico, anche se più approfondito e circostanziato, ma anche ad altro.
Per poter (io) parlare di un argomento che non rispecchia propriamente il mio modo di intendere le cose, devo necessariamente indottrinarmi anche su di esso, altrimenti rischierei di fare un monologo monotono che si esaurirebbe al primo intoppo, cioè subito.

Quindi, quando ci dici che c'è una cultura sottesa che ci domina, non devi intendere quel fondamentalismo (?!? ) che attanaglia chi si fissa su un solo argomento, ma deve essere assimilato ad un libero modo di pensare dopo aver valutato le diverse vedute, spiegazioni, dottrine, culture, autori e quanto altro si può valutare.

E sono uscito nuovamente fuori tema, come volevasi dimostrare.

Mi scuso per la forma, ma come al solito ho scritto in fretta.

Il mio tempo non è ancora venuto; alcuni nascono postumi.

Nietzsche
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killer44
Utente Super




2824 Messaggi

Inserito il - 05/04/2012 : 21:04:44  Mostra Profilo Invia a killer44 un Messaggio Privato
Da affariitaliani

Don Quintino De Lorenzis, 35 anni, è accusato di violenza sessuale. La presunta vittima è un ragazzo marocchino di 28 anni. L'accusa al sacerdote della parrocchia San Gerardo Majella di Nardò: "Ha attirato il giovane nella sacrestia con la scusa di dargli cibo e vestiario, poi lo ha molestato". Lui nega. E alla prima udienza del processo la Curia diocesana viene citata come responsabile civile. Monsignor Domenico Calandro insorge: "Assurdo, tra la diocesi e i preti non c'è un rapporto di lavoro".

***
Quindi in questo caso non ci sarebbe la responsabilità oggettiva, così come si usa fare nel calcio quando i tifosi contravvengono ad alcune contegni legati a buon costume, ordine pubblico etc etc...
Non c'è rapporto di lavoro.

**

In realtà sto temendo che prima o poi qualcuno possa citarmi in tribunale perché una volta, non tanto tempo fa, ho schierato Andrea Masiello al fantacalcio.

*

Mistero della fede!

Il mio tempo non è ancora venuto; alcuni nascono postumi.

Nietzsche
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Enjoy
Utente Master



Regione: Puglia
Prov.: Taranto
Città: Monteparano


1108 Messaggi

Inserito il - 06/04/2012 : 03:31:13  Mostra Profilo Invia a Enjoy un Messaggio Privato
Che poi peraltro, come sappiamo, ai fini fiscali sussiste un vero e proprio rapporto di lavoro subordinato, fra la Diocesi e il sacerdote; più precisamente fra l'Istituto Diocesano per il Sostentamento del Clero e il presunto psicopatico di Nardò.
(Centinaia di milioni di euro che confluiscono ogni anno nelle casse dell'Istituto Centrale, detto tra parentesi. Sono enti che hanno personalità giuridica, versano contributi, operano ritenute fiscali. Sono datori di lavoro, dispongono di un patrimonio enorme).
(Comunque, sempre tra parentesi, quei centinaia di milioni di euro sono i vostri. E a proposito: vedete che quella crocetta sull'8x1000 "alla Chiesa Cattolica" non serve -in prevalenza- ad aiutare i bambini africani come vorrebbero farvi credere; ufficialmente è solo il venti per cento della somma, che va in africa. Ma forse anche meno. Il resto rimane qua, anzi là, all'ombra del cupolone).
Adesso "la Corte [...] ha autorizzato la richiesta [di citazione per responsabilità civile] sulla base dell’articolo 2049 del codice civile, in virtù del rapporto di lavoro tra la Curia e il sacerdote e, di conseguenza, la responsabilità per i danni arrecati dal fatto illecito commesso nell'esercizio delle incombenze cui era adibito[...] Nei mesi scorsi era stata l’Alta Corte di giustizia di Londra a stabilire che la Chiesa cattolica può essere ritenuta responsabile per i comportamenti illeciti e i reati condotti dai propri preti" commenta entusiasta la difesa "questa è la prima volta che nel nostro sistema giudiziario avviene una cosa del genere". E sarà anche l'ultima.


"Bisogna diventare indifferenti, senza mai chiedersi se la verità sia utile o fatale per qualcuno..."
F. Nietzsche
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Parsifal
Utente Medio




315 Messaggi

Inserito il - 11/02/2013 : 12:45:37  Mostra Profilo Invia a Parsifal un Messaggio Privato
La discussione sul "ruolo della religione nella società" è chiusa, ma la notizia appena battuta dalle agenzie ha del clamoroso: il Papa si è dimesso! dal 28/02/2013 ci sarà la Vacatio papalis. Suona veramente strano che in prossimità delle elezioni avvenga un fatto così insolito. Chissà quali saranno i motivi che hanno spinto il Pontefice a lasciare l'incarico, sta di fatto che la Chiesa si trova in un momento di difficoltà visto il mutare dei tempi. Forse, come diceva un giornalista dieci minuti fa, Il Pontefice Ratzinger è palesemente un uomo "fragile" che non riesce più a stare ai tempi, oltre ad un evidente calo fisico data l'età. Viene subito in mente un paragone con Giovanni Paolo II. Ma sarebbe giusto farlo?
Non è questa la discussione adatta, ma le altre erano chiuse

P.S. canone 332 comma 2 : “Nel caso che il Romano Pontefice rinunci al suo ufficio, si richiede per la validità che la rinuncia sia fatta liberamente e che venga debitamente manifestata, non si richiede invece che qualcuno la accetti”.

Modificato da - Parsifal in data 11/02/2013 12:48:54
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Niedzwiedz
Utente Master


Prov.: Estero
Città: Cracovia


1849 Messaggi

Inserito il - 20/02/2013 : 13:37:46  Mostra Profilo Invia a Niedzwiedz un Messaggio Privato
Giusto giusto pertinente alla presente discussione riporto un brano da un articolo di Angela Pellicciari (per chi già non lo sapesse, di estrazione cattolica).

Spero seguiranno vostri commenti.

"[...]Don Di Noto parla di centosettanta milioni di bambini che subiscono violenza, ma di questo non si fa parola. Si parla invece, e da mesi, di qualche centinaio di preti che si sono macchiati dell’orrendo crimine di pedofilia nei passati decenni. Si urla per far vergognare ogni sacerdote di esser tale e per mettere sotto accusa ogni cattolico.
Un’ultima considerazione: in una società in cui tutto è permesso, ogni pretesto è buono per attaccare il celibato ecclesiastico. Giovani uomini rinunciano alla pratica della loro sessualità? Inconcepibile. Disumano. La Chiesa si deve adeguare. Non è ammissibile che i preti, con la loro vita, dimostrino che si possa vivere, e vivere contenti, anche castamente.
E allora ecco pronto il nuovo atto d’accusa: il celibato facilita la pedofilia. Quindi va abolito.
Stiamo ai fatti: l’ottanta per cento dei pedofili è omosessuale mentre lo è il novanta per cento dei preti (dati prodotti dal sociologo Philip Jenkins, citati da Massimo Introvigne). Di questo si parla? No. Sarebbe omofobia. Stiamo ai fatti: nel 2009, negli Stati Uniti, ci sono stati 62.000 abusi sessuali su minori. Quanti dovuti a preti? Sei. Lo 0,0097%.
La morale?
Questa: dei crimini contro i bambini non importa niente a nessuno."

In certis unitas, in dubiis libertas, in omnibus caritas
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Enjoy
Utente Master



Regione: Puglia
Prov.: Taranto
Città: Monteparano


1108 Messaggi

Inserito il - 20/02/2013 : 18:48:01  Mostra Profilo Invia a Enjoy un Messaggio Privato
Niedzwiedz ha scritto:


"[...]Si urla per far vergognare ogni sacerdote di esser tale e per mettere sotto accusa ogni cattolico.
[...] In una società in cui tutto è permesso, ogni pretesto è buono per attaccare il celibato ecclesiastico. Giovani uomini rinunciano alla pratica della loro sessualità? Inconcepibile. Disumano. La Chiesa si deve adeguare. Non è ammissibile che i preti, con la loro vita, dimostrino che si possa vivere, e vivere contenti, anche castamente.
E allora ecco pronto il nuovo atto d’accusa: il celibato facilita la pedofilia. Quindi va abolito.
Stiamo ai fatti: l’ottanta per cento dei pedofili è omosessuale mentre lo è il novanta per cento dei preti [...] Di questo si parla? No. Sarebbe omofobia. Stiamo ai fatti: nel 2009, negli Stati Uniti, ci sono stati 62.000 abusi sessuali su minori. Quanti dovuti a preti? Sei. Lo 0,0097%.
La morale?
Questa: dei crimini contro i bambini non importa niente a nessuno."


(Tra l'altro questa donna che scrive ha un passato non proprio limpidissimo alle spalle, ma la verità presunta non ci riguarda, per cui passiamo oltre.)
"Si urla- scrive - per far vergognare ogni sacerdote di esser tale e per mettere sotto accusa ogni cattolico." Sì, magari nelle chiacchiere da bar. Che poi siccome a finanziarvi da secoli è il popolino ubriaco, capisco che la cosa vi stia a cuore.
Se invece vogliamo parlare seriamente, "si urla" (dopo tanto silenzio vergognoso) per mettere sotto accusa non "i preti" o "i cattolici" in generale, quanto i vertici della Chiesa Cattolica (il che peraltro mi pare assai più grave) i quali per DECENNI hanno occultato quei crimini orribili mettendo in pericolo l'esistenza di altri uomini solo per salvaguardare l'immagine dell'istituzione. Per decenni. E' per questo che ci si indigna. E' vero: dobbiamo usare obiettività e serenità di giudizio, e allora usiamola. E' ovvio, è una banalità che "non tutti i preti" siano pedofili ed è evidente che il "celibato dei preti" non sia in rapporto di causalità diretta con la pedofilia; così come quel rapporto non esiste fra pedofilia e omosessualità (a meno di usare sillogismi fuorvianti) come hanno biecamente sostenuto tristi personaggi ai vertici della gerarchia ecclesiastica: perchè s'è vero che un pedofilo molto probabilmente sarà anche attratto dai novenni del suo stesso sesso, non è vero il contrario, e chi lo sostiene ha motivo di vergognarsi. Ed è non solo ovvio e banale ma anche strumentale e scorretto deviare il discorso circa le responsabilità della Chiesa rilevando che solo una minima parte dell'intero (enorme, numerosissimo) apparato ecclesiastico ha perpetrato quei soprusi.
Stiamo ai fatti, scrive la saggista cattolica. E i fatti sono questi: ci siamo indignati perchè la Chiesa ancora una volta ha tradito il messaggio originario, coprendo quei crimini, per decenni. Proteggendo se stessa, sistematicamente. Danneggiando in potenza la vita di altri uomini: dieci, cento, mille, non importa.
Detto ciò, siamo d'accordo: facciamo attenzione a non strumentalizzare tragedie, parliamo più spesso di questi problemi, sensibilizziamo l'opinione pubblica, siamo vicini alle vittime, condanniamo TUTTI i pedofili: ma per favore, assumetevi anche del tutto, e in maniera limpida, senza deviare dal vero, le vostre responsabilità, come hanno sentito di riconoscere moltissimi preti coraggiosi: le responsabilità enormi, spaventose, della Chiesa di Cristo; responsabilità che colpiscono tutti voi principalmente, buoni cristiani, e che poggiano su altre considerazioni ben più radicali e meno faziose di quelle percentuali che sono un'offesa all'intelligenza di chi legge. Perchè se "la morale" è: "dei crimini contro i bambini non importa niente a nessuno", è una "morale" che colpisce in primis non solo (e soprattutto non tanto) l'errore del singolo criminale o dei detrattori che di quel singolo strumentalizzano la vicenda, generalizzandone i contenuti; quanto coloro che ai vertici della più grande consociazione umana della storia, hanno agito negando l'idea che di quell'istituzione giustifica la sopravvivenza. Tanto che sempre in relazione ai fatti, Benedetto XVI si affrettò a porre rimedio, come potè, tardivamente. E' allora necessario riflettere su questo, e su altri aspetti altrettanto pericolosi per la Chiesa Cattolica: con lo stesso timore manifestato di recente, non a caso Ratzinger "in periodi non sospetti" si diceva preoccupato, ad esempio, per la crescente ricchezza del clero ostentata da così lungo tempo, che avrebbe finito per distruggere la Chiesa dalle sue fondamenta. Dunque il concetto che si voleva esprimere in maniera piuttosto pacata e serena in sostanza è smettiamola di scrivere stronzate sulle percentuali dei preti-pedofili rispetto al totale dei pedofili-non-preti o su quattro imbecilli che trovano relazioni improbabili e assolute fra castità e malattia mentale, grazie.

(A proposito: "Ogni pretesto è buono per attaccare il celibato ecclesiastico. Giovani uomini rinunciano alla pratica della loro sessualità? Inconcepibile. Disumano. La Chiesa si deve adeguare. Non è ammissibile che i preti, con la loro vita, dimostrino che si possa vivere, e vivere contenti, anche castamente", scrive poi la studiosa, con quel tono polemico e ottuso di chi deve sostenere a tutti i costi le ragioni della sua fazione, contro tutti gli anticlericali che osano mettere in discussione una legge di Santa Romana Chiesa incomprensibile alla loro forma mentis.
Ricordavo più di un anno fa, in questa stessa sezione, un episodio significativo riguardo il celibato ecclesiastico, che ripropongo alla lettera: il celibato sacerdotale per la Chiesa non è tecnicamente un "dogma" [come anticipato] ma una legge. Legge che venne messa in discussione negli anni '70 da un illustre teologo quarantenne, il quale evidenziò i pericoli del celibato sacerdotale, tra cui "disobbedienza di massa di sacerdoti e fedeli, crisi delle vocazioni, esodo dei preti e dei credenti dalla Chiesa, carenza grave di nuovi sacerdoti che siano veramente all'altezza del ministero, perdita di contatto con la realtà della vita d'oggi". Era Joseph Ratzinger. Forse non del tutto un pericoloso anticlericale sovversivo .
)

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F. Nietzsche
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