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Enjoy
Utente Master



Regione: Puglia
Prov.: Taranto
Città: Monteparano


1108 Messaggi

Inserito il - 12/04/2013 : 13:03:31  Mostra Profilo Invia a Enjoy un Messaggio Privato

Così Umberto Galimberti, che non ha bisogno di presentazioni.

http://www.youtube.com/watch?v=tnGXsqHuhWE







"Bisogna diventare indifferenti, senza mai chiedersi se la verità sia utile o fatale per qualcuno..."
F. Nietzsche
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spiderman
Utente Attivo


Regione: Sardegna
Prov.: Cagliari


772 Messaggi

Inserito il - 12/04/2013 : 19:18:32  Mostra Profilo Invia a spiderman un Messaggio Privato
Niente di nuovo,Enjoy. Nulla da contestare,tutto è opinabile. Le teorie marxiste-comuniste si conoscevano già. E l’apologia che ne fa(a temi) Galimberti pure. Non ho contrapposto l’apologia del capitalismo(sarebbe logico,ma stucchevole),ma ho evidenziato una realtà probabilmente poco pubblicizzata e certamente aderente ad una realtà “diversa”,già promossa dalla storia(caduta del Muro di Berlino),ma ancora indigesta e inaccettabile ai nostalgici e detrattori ed in particolare al noto professore e filosofo Umberto Galimberti (chi non lo conosce),spesso “usato”da Santoro e che pubblica i suoi principi filosofici su libri editi da Feltrinelli( é quanto dire) ,le cui ide e dati statistici io rispetto,ma non condivido,poiché non rappresentano la verità assoluta,ma la “sua” verità,che è stata spesso contestata da altre personalità del mondo della cultura,in particolare del mondo cattolico,i cui rappresentanti di spicco non pubblicizzano su YouTube.
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pontiflex
Utente Attivo


Città: Monteparano


747 Messaggi

Inserito il - 12/04/2013 : 23:39:36  Mostra Profilo Invia a pontiflex un Messaggio Privato
Permettimi di osservare un paio di cose, Spiderman.
Premesso che, probabilmente, nessuno ha la verità "in tasca" e che Galimberti adopera alcune tematiche con un registro grave e talvolta apocalittico, non possono essere contestate la sua onestà intellettuale e, neanche, le fonti da egli adoperate: Nell'articolo video cita tutte le fonti: PNUD (Unite Nations Development Programme), International Herald Tribune, che proprio non mi sembrano covi di trotskisti. Anzi.
Poi c'è l'analisi dei dati. Ma quanto riportato da Galimberti mi sembra molto oggettivo ed anche, per grandi linee, condivisibile.
Non credo, quindi, che ci possa essere, nella fattispecie, una forte contrapposizione tra mondo della cultura cattolico e "laico" su questi argomenti. Che sono arcinoti da anni. E che peggiorano di giorno in giorno.
Per non essere tacciato di superficialità od allineamento debbo dire di avere ricevuto l'onore di conoscere personalmente Alex Zanotelli un sacerdote missionario, padre Comboniano, del quale conservo bene impresse nella mente le sue descrizioni dei popoli del Terzo Mondo, del percorso brevissimo tra vita e morte di milioni di persone, dello sfruttamento delle multinazionali, dell'accaparramento delle risorse necessarie alla vita quali, ad esempio, l'acqua. Eccetera.
Questi argomenti, quindi, accomunano chi ha nel cuore le sorti dell'umanità. Ed i cattolici dovrebbero farne parte.
Ed invito gli amici del Forum, cattolici e no, a leggerne gli scritti. Illuminanti.
Per ritornare a Galimberti: scrive su Feltrinelli, ma .. Mondadori, Club Editori, Elemond, Einaudi, Sperling & Kupfer con buona probabilità non sono disposte ad ospitare il filosofo. Perchè?
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spiderman
Utente Attivo


Regione: Sardegna
Prov.: Cagliari


772 Messaggi

Inserito il - 13/04/2013 : 10:48:18  Mostra Profilo Invia a spiderman un Messaggio Privato
Immaginavo che la discussione si sarebbe spostata su Galimberti,perdendo di vista l’oggetto principale della discussione. Niente di male. Ci riprovo. Chiarisco che,al di là delle statistiche, sarebbe strabiliante non lottare contro la povertà dei popoli e non solidarizzare con essi,ma continuare piangersi addosso non risolve i problemi e puntare i fucili contro chi riesce a accumulare ricchezza per suo merito(non certo chi ruba e chi sfrutta) non mi sembra la tattica più idonea per “dare ai poveri”. Anziché sparare contro i ricchi,bisognerebbe farseli amici(si fa per dire) per indurli all’occupazione di posti di lavoro nelle loro aziende a quante più persone possibili. Talvolta si riesce con la forza(sconsigliabile),ma spesso si riesce,con la persuasione, a far capire loro i problemi sociali dei meno fortunati,spronandoli anche ad investire il loro patrimonio in modo responsabile verso le opere filantropiche. Gli esempi si sprecano in questo senso.
Naturalmente è condivisibile pure l’intervento di Pontiflex,ma questo voleva essere il nocciolo della mia discussione,che ho lanciato qui su Forum,dopo le inopinate(a mio avviso) “sparate” di Vendola e Bersani. Poi il bravo Enjoy mi ha “trascinato” in una discussione,che, ci porterebbe lontano,fino allo storico scontro marxismo-capitalismo,che non è il caso di riproporre qui.
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pontiflex
Utente Attivo


Città: Monteparano


747 Messaggi

Inserito il - 14/04/2013 : 15:58:11  Mostra Profilo Invia a pontiflex un Messaggio Privato
Beh, Spiderman, l'ultimo ricco filantropo che io ricordi a memoria d'uomo (benchè sia morto prima che io nascessi) è Adriano Olivetti del quale cito il pensiero: " La fabbrica non può guardare solo all'indice dei profitti. Deve distribuire ricchezza, cultura, servizi, democrazia. Io penso la fabbrica per l'uomo, non l'uomo per la fabbrica, giusto? Occorre superare le divisioni fra capitale e lavoro, industria e agricoltura, produzione e cultura. A volte, quando lavoro fino a tardi vedo le luci degli operai che fanno il doppio turno, degli impiegati, degli ingegneri, e mi viene voglia di andare a porgere un saluto pieno di riconoscenza ".
Quindi, escludendo la memoria del grande Olivetti, dipartito oltre cinquant'anni fa, qui intorno non si vede un gran chè. E per qui intorno intendo in Italia.
Il capitalismo odierno, evidentemente, è più spregiudicato rispetto a quello passato. Ma se puoi tirar fuori qualche esempio concreto su capitalisti "illuminati" te ne sarò grato perchè potrei cambiare la mia opinione, che è la seguente.
Guardandoci nel nostro "territorio" incontriamo, quale capitalista, la famiglia Riva. Quanto di peggio possa esserci nel rapporto tra "proprietà" e "popolazione": cito Riva, per non far torto a nessuno " .. due tumori in più sono una minchiata ..". Ogni commento pare superfluo.
Allargando la scala ci imbattiamo, ovviamente, in Berlusconi, probabilmente tra i più ricchi (il quale, effettivamente, nutre interesse per la popolazione purchè di sesso femminile e possibilmente minorenne), del quale non voglio dire nulla, tanto ci pensa da se. Poi abbiamo tutta una serie di personaggi che si sono arricchiti attraverso concessioni dello Stato oppure "delocalizzando" (cioè gettando sul lastrico migliaia di famiglie). Poi ci sono quelli che "sembrano" (Della Valle, mr. Tod's) e quelli "riservati" (Ferrero, mr. Nutella). Tutti, comunque, ad inseguire il grande profotto, tagliando dipendenti, delocalizzando, subappaltando ad 1 Euro ... anche quando l'azienda è sana, produttiva, unica ..., ma .. bisogna guadagnare di più.
Ora, mi guardo bene dal pensare che queste persone non portino giovamento a migliaia, milioni di cittadini (e per ciò che mi riguarda .. la Nutella ..) e che non contribuiscono a fare girare questa stagnante, vecchia economia, ma non sarò mai disposto a credere che questi capitalisti (oggi va di moda squali) possano essere "convinti" da qualcuno a finanziare opere filantropiche, ad assumere persone invece che delocalizzare, a far capire loro i problemi sociali, .. a meno che tali investimenti .. non portino loro altro profitto!


Modificato da - pontiflex in data 14/04/2013 16:00:30
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spiderman
Utente Attivo


Regione: Sardegna
Prov.: Cagliari


772 Messaggi

Inserito il - 15/04/2013 : 10:25:39  Mostra Profilo Invia a spiderman un Messaggio Privato
Pontiflex,ho il dovere di avvisarti che non ti sei documentato abbastanza in merito. Basta “navigare” un po’ in internet e scoprirai che le persone in parola e le Fondazioni costituite nel mondo sono molto di più di quel che pensi,senza pensare a quanti facciano beneficenza senza clamore.
Nel contempo devo farti rilevare che non è ancora questo il discorso centrale.
Mettiamola così, al di là della “filantropia”: cerchiamo di evitare di “sparare” contro persone che con il loro impegno(chiamiamolo,se vogliamo,”fortuna”) riescono a costruirsi un patrimonio tanto apprezzabile, quanto invidiabile(anche probabilmente a scapito di un caposaldo di un fattore determinante della produzione che è il lavoro),in modo che possano reinvestirlo in modo condivisibile. Sta a noi far bilanciare(era la tesi anche di Papa Wojtyla) i tre fattori della produzione(capitale-lavoro-natura),sforzandoci di dare maggior peso all’impegno della persona(lavoro),ma non cercare di eliminarne uno(il capitale). Adoperiamoci,in definitiva, di “umanizzare” la produzione,senza alcun tipo di criminalizzazione.
Non intendo obbligare nessuno a pensarla allo stesso modo,ma ad offrire spunti di dialogo sulle “esternazioni”(che non condivido) di alcuni personaggi politici,che scegliamo come nostri governanti.
Con questo ritengo di non dover più replicare: non vorrei apparire pedante.
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killer44
Utente Super




2824 Messaggi

Inserito il - 15/04/2013 : 20:19:10  Mostra Profilo Invia a killer44 un Messaggio Privato
[tube]http://www.youtube.com/watch?v=yvei2hpx6AM [/tube]



scusate se mi permetto

Il mio tempo non è ancora venuto; alcuni nascono postumi.

Nietzsche
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Niedzwiedz
Utente Master


Prov.: Estero
Città: Cracovia


1849 Messaggi

Inserito il - 17/04/2013 : 21:10:49  Mostra Profilo Invia a Niedzwiedz un Messaggio Privato
Foto scattata oggi davanti al supermercato vicino casa.

POMODORI ROMANI
[...]
Paese d'origine: Spagna



In certis unitas, in dubiis libertas, in omnibus caritas
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pontiflex
Utente Attivo


Città: Monteparano


747 Messaggi

Inserito il - 17/04/2013 : 21:53:36  Mostra Profilo Invia a pontiflex un Messaggio Privato
spiderman ha scritto:

Pontiflex,ho il dovere di avvisarti che non ti sei documentato abbastanza in merito. Basta “navigare” un po’ in internet e scoprirai che le persone in parola e le Fondazioni costituite nel mondo sono molto di più di quel che pensi,senza pensare a quanti facciano beneficenza senza clamore. ...
Con questo ritengo di non dover più replicare: non vorrei apparire pedante.



Peccato, Spider, mi sarebbe piaciuto approfondire ... Comunque devi credermi se ti dico che sarei la persona più contenta di questo mondo se ci fossero tanti personaggi così "positivi" come descrivi ...
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mentecat
Utente Master




2038 Messaggi

Inserito il - 08/06/2013 : 15:48:50  Mostra Profilo Invia a mentecat un Messaggio Privato


 



Da quando si è messo in piedi sugli arti posteriori, l'uomo non sa più riacquistare l'equilibrio.

Stanislaw Jerzy Lec

ed io ne sono un valido esponente

La sanità mentale è un'imperfezione.

Charles Bukowski
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pontiflex
Utente Attivo


Città: Monteparano


747 Messaggi

Inserito il - 09/06/2013 : 11:27:14  Mostra Profilo Invia a pontiflex un Messaggio Privato

Lettera di Antonio Cascio pubblicata sulla Stampa (da Gramellini):

Questa sera andrò a festeggiare la partenza di un caro amico di 38 anni, che domani prenderà l’aereo destinazione Singapore. Lì lo aspetta un lavoro qualificato, pagato, dignitoso, di alta specializzazione. Un lavoro che ha cercato in Italia per troppo tempo perché, per l’ennesima volta, l’azienda per cui lavorava ha chiuso o delocalizzato. Dovrà occuparsi di internazionalizzazione di un prodotto - tipico italiano, ma non italiano - per i mercati emergenti.

Sono ovviamente contento per lui, ma stasera, con gli amici di infanzia, non so ancora se festeggeremo un nuovo inizio o intoneremo l’ennesimo «de profundis» della mia generazione.

L’ennesimo, perché non è il primo amico che parte: ne ho in Francia, in Svizzera e tutti con egregi titoli di studio, competenze e referenze. Tutti partiti perché «qui non trovavano».

Ho purtroppo l’impressione che i miei cari amici non siano altro che gli avamposti del nuovo emigrante italico. Adesso partono i più bravi, i professionisti, «quelli che hanno mercato», domani toccherà ai disperati. Ma come posso biasimarli? In fin dei conti lasciano un Paese moribondo, senza speranza, senza futuro, dove addirittura le newsletter per le ricerche di lavoro sono a pagamento (sembra una tassa sulla speranza, o peggio, sulla disperazione). Dove le retribuzioni sono le più basse d’Europa e cambiare lavoro è un lusso soltanto pensarlo (ma come puoi minimamente decidere di ricominciare quando hai 40 anni, genitori anziani, figli piccoli e una pressione fiscale che supera il 50%?). Dove il domani fa solo paura e si sono sacrificate intere generazioni sull’altare del «diritto acquisito» e dello «scatto d’anzianità». Un Paese apparentemente fondato sulla famiglia perché il termine «nepotismo» potrebbe suonare male.

Credo che ormai non ci siano più parole per definire la nostra classe politica, avviluppata su se stessa ed esclusivamente concentrata sulla propria sopravvivenza, troppo occupata a discutere sul sesso degli angeli, sulle guerre interne, sul reciproco discredito, paralizzata, incompetente e, mi viene da dire, senza figli da salutare.

Mi sento sconfitto, avremmo bisogno di un nuovo domani, di speranza, di futuro. Io mi limito a fare studiare l’inglese ai miei figli, sperando che un giorno, almeno loro, possano raggiungere i miei cari amici non più vicini e troppo lontani. Buon viaggio, «Vecchio».



Penso che si possa commentare dicendo tutto ed il contrario di tutto, dare la colpa alla politica, ai poteri forti, a chi negli ultimi anni non ha voluto vedere lontano o non ha saputo vedere oltre, ... Io, nel mio piccolo, come Antonio Cascio, faccio studiare l'inglese a mio figlio ...

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mentecat
Utente Master




2038 Messaggi

Inserito il - 09/06/2013 : 17:25:40  Mostra Profilo Invia a mentecat un Messaggio Privato
pontiflex ha scritto:


[...] come Antonio Cascio, faccio studiare l'inglese a mio figlio ...




Io, anche a voler optare per questa soluzione, sono impossibilitato. Vorrà dire che i miei figli saranno i "disperati", come quelli dei primi del 900, quando con quelle navi i nostri avi videro per la prima volta la statua della libertà. Lì si stabilirono alla meno peggio e tanti di loro fecero fortuna, mentre altri si dovettero riunire in associazioni criminali che tuttora spadroneggiano. Questa è storia, ovviamente. Il peggio sarà quando questa classe politica, tutt'altro che lungimirante, si accorgerà troppo tardi di aver favorito l'ennesima occasione al malaffare

Intanto cerchiamo di capire la storia dei 18 mesi

[tube]http://www.youtube.com/watch?v=Q13v0dvJ084[/tube]

La sanità mentale è un'imperfezione.

Charles Bukowski

Modificato da - mentecat in data 09/06/2013 18:58:33
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spiderman
Utente Attivo


Regione: Sardegna
Prov.: Cagliari


772 Messaggi

Inserito il - 10/06/2013 : 12:00:40  Mostra Profilo Invia a spiderman un Messaggio Privato
Non si può non condividere l’amarezza di Pontiflex per la vicenda dell’amico di Cascio,anche se non appartengo più ormai a questa generazione. Direi di più: mi sento di “appartenere” a quella di mio figlio,che a 25 anni è ancora senza lavoro e chissà mai se e quando lo avrà. Questo è un futuro drammatico,ancor più del periodo che stiamo vivendo,anche a prescindere dallo studio della lingua straniera,che comunque,abbiamo studiato anche noi . Se è un futuro senza lavoro,consequenzialmente :
-è un futuro senza famiglia:chi si sente di affrontare un matrimonio senza un lavoro che ne garantisca il mantenimento?
-è un futuro senza vecchiaia:come sarà sostenuta una serena vecchiaia senza una adeguata contribuzione sul lavoro che non c’è?
Tanto è lo scoramento che mi assale,che mi trovo nell’assurdo di non poter attribuire più una colpa a chicchessia per la crisi che stiamo vivendo,che certamente è figlia degli ultimi trent’anni e anche più,quando si è pensato esclusivamente a quel presente ,demandando alle future generazioni il compito di provvedere a se stessi. Non c’è errore più clamoroso che abbia potuto commettere la mia generazione. Non è un nonsenso se affermo che ogni generazione deve provvedere non ai bisogni propri,ma a quelli dei propri figli ed ora che viviamo quel vuoto programmatico, lo pagheranno caro . Però,per carità,finiamola di attribuire la colpa a questi o a quelli. La frittata è fatta e non serve a nulla piangere sul latte versato. Diamoci(datevi) una mossa e sforzatevi di creare lavoro e,se è il caso, esso va cercato con estremo sacrificio laddove c’è. Non c’è più tempo da perdere e mi vien da piangere se devo far capire a mio figlio che il suo futuro dovrà costruirlo con le sue forze,pur addossandomi la colpa(se può servire)di non aver fatto nulla per lui.
Concludendo,pur sintetizzando,,vorrei ricordare che il mio posto di lavoro venne fuori dal movimento rivoluzionario( allora) del 68-69,con i doverosi “distinguo” sulle forme di lotta. Non vorrei che tornassero quei tempi,ma mi va di affermare anche che le riforme si fanno nei luoghi istituzionali a colpi di leggi ,non bloccandone l’iter.
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mentecat
Utente Master




2038 Messaggi

Inserito il - 11/06/2013 : 19:15:58  Mostra Profilo Invia a mentecat un Messaggio Privato
« Che accadrebbe se un giorno o una notte, un demone strisciasse furtivo nella più solitaria delle tue solitudini e ti dicesse: “Questa vita, come tu ora la vivi e l'hai vissuta, dovrai viverla ancora una volta e ancora innumerevoli volte, e non ci sarà in essa mai niente di nuovo, ma ogni dolore e ogni piacere e ogni pensiero e sospiro, e ogni indicibilmente piccola e grande cosa della tua vita dovrà fare ritorno a te, e tutte nella stessa sequenza e successione [...]. L'eterna clessidra dell'esistenza viene sempre di nuovo capovolta e tu con essa, granello della polvere!". Non ti rovesceresti a terra, digrignando i denti e maledicendo il demone che così ha parlato? Oppure hai forse vissuto una volta un attimo immenso, in cui questa sarebbe stata la tua risposta: "Tu sei un dio e mai intesi cosa più divina"? »

(Friedrich Wilhelm Nietzsche, La gaia scienza, aforisma 341)

Il ragionamento che sta dietro al semplice - ma spesso incompreso - concetto di Nietzsche è il seguente: in un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione si ripeterà necessariamente infinite volte.
IL mito dell'eterno ritorno


Quindi stessi amori, stessi lavori, stessi partiti, stessi leader, stessi scudetti ...

continuate voi

La sanità mentale è un'imperfezione.

Charles Bukowski
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spiderman
Utente Attivo


Regione: Sardegna
Prov.: Cagliari


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Inserito il - 12/06/2013 : 16:56:21  Mostra Profilo Invia a spiderman un Messaggio Privato
Sono sempre stato contro l’astensionismo che considero una forma agnostica di contestazione politica,ma devo ammettere che ora comincia ad avere un significato ben preciso,che è riuscita a mettere in crisi la rappresentatività politica di chi governa,al centro e in periferia. Continuare a minimizzare il fenomeno comincia ad essere un errore ed è giunto il momento per i partiti politici(vincitori e vinti) di fare un serio esame di coscienza. Ormai il reiterato astensionismo rappresenta la più grave manifestazione di sfiducia verso il sistema politico ed è il segnale della perdita della speranza nel futuro,tanto più grave in quanto espressa in occasione delle elezioni amministrative. Se perfino il Municipio non attrae come un tempo vuol dire che la disaffezione,l’indifferenza,la delusione hanno fatto breccia nel corpo elettorale,che non è più disponibile a firmare cambiali in bianco a chicchessia, ormai incapace di mutare l’esistente .
Quel che è più grave è che persino “la politica” sembra si stia rendendo conto di quanto sta avvenendo nel Paese,ma ancora non da segni di ravvedimento comportamentale. Si continuano a formare Comitati,Commissioni, Saggi, ma non si vuole capire che c’è un Parlamento(per quanto non eccelso),preposto all’uopo. Quel che è ancora peggio è che non si percepisce un clima “costituente”che consenta una speranza di riforma.
Questo è stato percepito dall’elettorato. Tanto è bastato per tenerlo lontano dalle urne. Speriamo soltanto che non sia fuggita anche la democrazia.
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pontiflex
Utente Attivo


Città: Monteparano


747 Messaggi

Inserito il - 13/06/2013 : 23:31:41  Mostra Profilo Invia a pontiflex un Messaggio Privato

Condivido l'analisi di Spiderman, ma secondo me il fenomeno dell'astensionismo elettorale è anche frutto dell'evoluzione sociale oltre che della disaffezione della politica.
Comunque, se diamo una occhiata ai grafici seguenti sulle percentuali di votanti, non possiamo che accettare l'astensionismo come trend "in crescita" più o meno costante. Questo in Italia.
In America, patria della democrazia, accade che negli ultimi trent’anni, la percentuale dei votanti nelle elezioni presidenziali ha superato il 55% degli aventi diritto solo nel 2004 (56,7) e in un caso è scesa al 49%. Nelle elezioni congressuali, quando non coincidono con le presidenziali, la percentuale di partecipazione non è mai arrivata al 40% dal 1974 in poi.


partecipazione alle elezioni politiche 1948-2008:




partecipazione alle Elezioni Europee 1979-2009:




In definitiva temo che, pur in presenza di abilità (o goffagine) dei politici nostrani nel condurci alle urne, pian piano ci avvicineremo al modello americano.
Però loro, almeno, hanno un Obama ...





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pontiflex
Utente Attivo


Città: Monteparano


747 Messaggi

Inserito il - 14/06/2013 : 22:06:34  Mostra Profilo Invia a pontiflex un Messaggio Privato

Sull'astensionismo elettorale proprio oggi Mauro Barberis (Docente di Diritto, Università di Trieste) propone nel suo blog la seguente analisi:

Elezioni amministrative 2013: elogio dell’astensione.

Posso dire che non ho mai capito cosa ci sia di così riprovevole ad astenersi alle elezioni? In occasione delle recenti elezioni comunali di Roma i commentatori si sono strappati i capelli perché l’astensione ha superato la soglia del cinquanta per cento. E allora? A Londra, dov’è stata inventata la democrazia rappresentativa – quella diretta l’hanno inventata ad Atene, dove però non votavano le donne, gli schiavi e molti altri – l’ultima percentuale di votanti è stata del 38 per cento, e percentuali simili hanno concorso più volte all’elezione del sindaco di New York, Bloomberg. Ma le amministrative non vi vanno bene e vogliamo parlare delle politiche? Ok, l’afflusso al voto raggiunto in Italia a febbraio, il 75%, sarà anche di quindici punti in meno rispetto al 1979, quando è cominciato il calo: ma è di cinque punti in più rispetto alla Germania, di dieci rispetto al Regno Unito, di sedici rispetto al Giappone.

Il problema, però, non sono i numeri. Il punto è: se a uno non gliene frega niente del proprio paese, oppure pensa che i politici fanno tutti ugualmente schifo, oppure non capisce un tubo di politica, oppure è completamente disinformato dai telegiornali, oppure tutte queste cose insieme, perché mai dovrebbe andare a votare, oltretutto votando a vanvera? Non fa molto meno danni, tutto considerato, se se ne resta a casa? Certo, l’art. 48 della Costituzione definisce il voto «un dovere civico», e alla Costituente si discusse se non definirlo addirittura un dovere morale. Il fatto è che la Democrazia Cristiana, parlandone da viva, temeva l’arrivo dei cosacchi a Piazza San Pietro, e impose addirittura che la menzione «non ha votato» fosse iscritta nel certificato di buona condotta, il che spiega le percentuali bulgare raggiunte dalle nostre elezioni sino al 1979. Per la cronaca, però, la sanzione non è mai stata applicata, ed è stata formalmente abolita nel 1993.

La questione, invece, sta un po’ diversamente per i referendum. Lì il voto non vale se non si raggiunge il quorum: e l’invito di Craxi e Berlusconi di andarsene al mare, e dei vescovi a boicottare consultazioni che altrimenti avrebbero infallibilmente perso, suona effettivamente come una canagliata. Ma per tutte le altre consultazioni elettorali no: meglio che votino quelli che ci capiscono qualcosa. Per esempio, mio figlio ventenne, che di politica ne capisce ancor meno del padre, non ha mai votato in vita sua. E allora? Dovrei forse volergli meno bene per questo, oppure, da liberale, rispettare una scelta che non condivido


Mauro Barberis

Che ne pensate?




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pontiflex
Utente Attivo


Città: Monteparano


747 Messaggi

Inserito il - 12/07/2013 : 00:05:42  Mostra Profilo Invia a pontiflex un Messaggio Privato
PETIZIONE
Lanciata da Fulvio Gagliardi
(ex generale della Areonautica Militare ..)

Governo Letta: non si acquistino gli F35


https://www.change.org/it/petizioni/governo-letta-non-si-acquistino-gli-f35?utm_source=action_alert&utm_medium=email


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mentecat
Utente Master




2038 Messaggi

Inserito il - 13/07/2013 : 07:56:41  Mostra Profilo Invia a mentecat un Messaggio Privato
Era da tempo che non scrivevo qualcosa che avesse un senso, e chissà se questa volta un senso “non ce l’ha”.
Stamani , molto presto, quando il mio essere cercava di riappropriarsi di ciò che la notte aveva sparpagliato in lungo e in largo, uno dei 5 “sensi” s’è messo in moto prima degli altri. L’udito! A distanza temporale, ma anche materiale, percepivo un picchettio sincronizzato che mi rimandava ad altri tempi, ma non ad altri luoghi. Ero troppo incuriosito da quel ritmo che non infastidiva per niente, nonostante l’ora invitasse a ben altri contegni ( magari dormire). Ciondolando non senza difficoltà, per via del cambio di temperatura tra una stanza ed un’altra ( chi ha inventato il climatizzatore dovrebbero benedirlo e mandarlo al rogo contemporaneamente, come i prodotti che produce: caldo/freddo, a pompa di calore) , ho aperto la finestra che si affaccia sulla strada dove generalmente a quell’ora il sole non fa capolino, e che di fatto era il versante giusto donde proveniva il rumore. Alzandomi sulle punte cercavo di guadagnare una visuale che mi consentisse di intravedere, oltre i balconi e altri ostacoli, chi e cosa stesse producendo quel “suono”. Lo stupore si è presentato da li a poco quando ho visto due signore mentre erano intente a “mozzicare” le fave. Andavano a ritmo e con due colpi ne pulivano una. Ricordo che da bambino provai più volte, però dovetti desistere in quanto al settimo colpo, quando la pietra che utilizzavo non aveva ancora sfiorato il legume posizionato nell’altra mano che a sua volta era inchiodata alla “chianca“, mia nonna sistematicamente mi toglieva tutto l’armamentario per affidarlo a qualcuno più produttivo di me. La scena di stamani mi ha fatto scorrere numerose scene di quei tempi, quando non c’erano i patti di stabilità che ci facevano aggrovigliare le budella e quando la “scala mobile” ci rimandava più che altro alla “Standa”, meta di chi poteva permettersi di andare a Taranto. Chissà se l’Amministratore avrà la pazienza di leggere questa mia e se, in qualche archivio dei suoi, non si ritrovi una foto che raffiguri la scena vista da me stamani.
Scritto veloce veloce, e si vede!

[tube]http://www.youtube.com/watch?v=StRtFh01XUo[/tube]

La sanità mentale è un'imperfezione.

Charles Bukowski
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pontiflex
Utente Attivo


Città: Monteparano


747 Messaggi

Inserito il - 13/07/2013 : 16:11:04  Mostra Profilo Invia a pontiflex un Messaggio Privato

... toc toc ... toc toc ...









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