IL FORUM DI MONTEPARANO.COM

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pontiflex
Utente Attivo


Città: Monteparano


747 Messaggi

Inserito il - 08/08/2013 : 16:11:09  Mostra Profilo Invia a pontiflex un Messaggio Privato

Già.

Rispondo a Mentecat con Ellekappa :






E ad Enjoy, cui piace Ennio Flaiano, rispondo, appunto, con il seguente aforisma:

"La situazione politica italiana è grave, ma non è seria"




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mentecat
Utente Master




2038 Messaggi

Inserito il - 16/08/2013 : 23:24:08  Mostra Profilo Invia a mentecat un Messaggio Privato
Seguo i mondiali di atletica in Russia, così come seguo le partite di calcio quando ne vale la pena. Ho notato che non c'è un solo calciatore che non ha almeno 5 tatuaggi, mentre non uno ne compare sul corpo di un qualsiasi partecipante ai mondiali di atletica. Mi chiedo il perché di questa diversità. I primi hanno qualcosa da dire attraverso rappresentazioni grafiche e i secondi non hanno nulla da dire? Moda? Quelli sono dei gladiatori e gli altri no? Segno distintivo? I primi sono viziati e i secondi incarnano al meglio la disciplina di appartenenza? Sta di fatto che ai tempi di Platini e Maradona ( ma anche successivi) ci si concentrava sul gesto tecnico; ora vedo delle cartine geografiche che corrono e faccio fatica ad identificarli e a dargli un'appartenenza.

E nessuno sarà mai come Platini e Maradona, Van Basten e Gullit, Lothar Matthäus e Andreas Brehme, Rivera e Mazzola, Bruscolotti e ...

La sanità mentale è un'imperfezione.

Charles Bukowski
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Enjoy
Utente Master



Regione: Puglia
Prov.: Taranto
Città: Monteparano


1108 Messaggi

Inserito il - 23/09/2013 : 21:19:33  Mostra Profilo Invia a Enjoy un Messaggio Privato
quelli che la notte non si sa come ma bisogna scrivere.
quelli che viaggiano verso la Luce della Verità e immaginate adesso in sottofondo amazing grace che parte all'improvviso e v'illumina gli occhi - mettendosi in cammino a partire da un concetto indimostrabile; quelli che molto più umanamente continuano a chiedersi dove sia, quel miracolo, e nel frattempo resistono, incamminandosi con un po' di Luce in meno e un bel po' di misericordia in più. senza nessun sottofondo musicale. e nessuna certezza.
quelli che si ubriacano per non pensare, quelli che si ubriacano coi pensieri. quelli che "sono convinti" e non convincono, a volte nemmeno se stessi.
quelli che dicono abbiamo fatto la piazza, e l'abbiamo fatta nel migliore dei modi. quelli che la mattina presto passano dalla piazza che è stata fatta nel migliore dei modi e pensano che molto probabilmente quelli che dicevano "abbiamo fatto" si riferissero a un'altra piazza. di un altro paese. o in alternativa che "migliore dei modi" nell'idea di chi fa piazze dev'essere un eufemismo per significare che ancora una volta il Costruttore Di Piazze vi ha fottuto.
quelli che inciampano sui marciapiedi della piazza pensando a tutto questo.
quelli che sono in dissesto, quelli che incrementano il dissesto, quelli che il dissesto è culturale, molto più che economico. quelli che assumono non potendo, quelli che mettono semafori, quelli che giocano con la nostra intelligenza, quelli che il gioco sta per finire, quelli che vengono acclamati dai pezzenti, quelli che il sistema democratico è un errore perchè i pezzenti, alla fine, sono la maggioranza. quelli che dicono "sono laureato" per dimostrare la misura della loro competenza, quelli che pure Scilipoti è laureato. ed era un costruttore di piazze. voglio dire...
quelli che scrivono idee, quelli che scrivono numeri.
quelli che sono condannati, ma sono innocenti, ma sono martiri, ma sono perseguitati nel nome della giustizia. e beati loro. quelli che ci credono. quelli che condannerebbero piuttosto quelli che ci credono. quelli che hanno vergogna di essere italiani.
quelli che difendono le loro convinzioni a distanza di 2.000 chilometri, e che nonostante tutte le divergenze possibili e gli errori presunti e le visuali sfocate, è davvero un piacere lèggere. quelli che dovrebbero essere la maggioranza. quelli che accettano la divergenza, quelli che cercano a tutti i costi di moderarsi di fronte al tono più greve. quelli che hanno capito a chi mi riferisco, perchè sono quelli che leggono ancora questo forum.
quelli che si sono accorti che questo forum sta morendo.

"Bisogna diventare indifferenti, senza mai chiedersi se la verità sia utile o fatale per qualcuno..."
F. Nietzsche
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Niedzwiedz
Utente Master


Prov.: Estero
Città: Cracovia


1849 Messaggi

Inserito il - 23/09/2013 : 22:06:46  Mostra Profilo Invia a Niedzwiedz un Messaggio Privato
Ma come? Ed io che credevo che i presunti errori e le visuali sfocate fossero i tuoi.

Mi hai anticipato.

Comunque meglio così. Potevo montare in superbia.

In certis unitas, in dubiis libertas, in omnibus caritas
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Enjoy
Utente Master



Regione: Puglia
Prov.: Taranto
Città: Monteparano


1108 Messaggi

Inserito il - 23/09/2013 : 22:52:39  Mostra Profilo Invia a Enjoy un Messaggio Privato
Niedzwiedz ha pensato:

Ma come? Ed io che credevo che i presunti errori e le visuali sfocate fossero i tuoi.


E' un bene che sia così.






"Bisogna diventare indifferenti, senza mai chiedersi se la verità sia utile o fatale per qualcuno..."
F. Nietzsche
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spiderman
Utente Attivo


Regione: Sardegna
Prov.: Cagliari


772 Messaggi

Inserito il - 24/09/2013 : 10:11:23  Mostra Profilo Invia a spiderman un Messaggio Privato
quelli che hanno capito a chi mi riferisco, perchè sono quelli che leggono ancora questo forum.
quelli che si sono accorti che questo forum sta morendo.
________________________________________

Non pensando al “Canto del cigno” provo a dare una spinta propulsiva a questo Forum con un mio "pensiero in libertà":

Nella propria vita può capitare di avere a che fare con la giustizia o come imputati o come attori o come testimoni. In ogni caso ne verremmo fuori certamente shoccati. Avere a che fare con un giudice non preparato sul tema in dibattito oppure con un giudice bendisposto verso la parte avversa per via di conoscenze o amicizie o colori politici sono le costanti che entrano in gioco nei giudizi legali. Ma la paura dell’errore giudiziario è la prima cosa che ci “prende” quando si entra in quelle aule. L’errore giudiziario è quello che ci fa più paura di tutti. Il giudizio,come tutte le attività intellettuali, è fallibile per definizione. La diffusività degli errori dipende in primis da una sua matrice attualmente non modificabile ed è l’assenza di equidistanza tra accusa e difesa. Questa condizione non si verifica perché PM e Giudici fanno parte di un unico corpo giudiziario e quindi la bilancia pende quasi automaticamente verso il collega magistrato che rappresenta l’accusa. I dati statistici del carcere cautelare prima della condanna definitiva dimostrano questo squilibrio :oltre il 40% dei detenuti italiani è in attesa di giudizio( e 50 mila poveri cristi,dati dello Stato, sbattuti fin’ora per sbaglio nelle patrie galere). Questa esigenza (di carattere eccezionale) sembra essere ormai una “prassi” proprio perché,come detto, i giudici sono troppo sensibili alle richieste dei PM. Quanti sono vittime di errori giudiziari per via di alterazioni,volute o non , nella ricostruzione dei fatti? E quando si chiede il risarcimento per l’errore,quanti si vedono soddisfatti nel loro diritto? Ma questa è un’altra storia. Per ora dobbiamo convivere con questi errori sperando nella separazione delle carriere dei giudici.
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Niedzwiedz
Utente Master


Prov.: Estero
Città: Cracovia


1849 Messaggi

Inserito il - 24/09/2013 : 20:44:50  Mostra Profilo Invia a Niedzwiedz un Messaggio Privato
Enjoy ha scritto:

Niedzwiedz ha pensato:

Ma come? Ed io che credevo che i presunti errori e le visuali sfocate fossero i tuoi.


E' un bene che sia così.




Qual'e' il termine di paragone?

Una volta che le mie convinzioni saranno spazzate da Lui, come sara' l'Uomo Nuovo?

In certis unitas, in dubiis libertas, in omnibus caritas
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Enjoy
Utente Master



Regione: Puglia
Prov.: Taranto
Città: Monteparano


1108 Messaggi

Inserito il - 25/09/2013 : 03:47:42  Mostra Profilo Invia a Enjoy un Messaggio Privato

E' innegabile che "l'idea cristiana" porti in evidenza dei valori condivisibili. Il problema, oggi, non è l'idea. Il problema è a monte: è il presupposto dell'idea; è la struttura che regge il pensiero: l'assunto indimostrabile. Nel momento in cui il senso comune agisce razionalmente, di qua da quell'assunto, affermando talvolta quegli stessi valori cristiani, tende ad operare una sintesi fra due categorie opposte, le categorie del "bene" e del "male", o per meglio dire del profondamente buono e del profondamente ingiusto: è questo compromesso pragmatico, di cui il pensiero religioso è privo, che determina la differenza fondamentale fra le due strutture. Partendo per esempio dall'assunto (come si diceva) "la vita è un dono di Dio", ogni altra determinazione del concetto-vita crolla: la vita è un dono di Dio: la conseguenza perfettamente logica è la necessità di "difenderla" di là dalle circostanze particolari che l'hanno determinata, o che si vengono a determinare; le quali restano isolate, ininfluenti. Per il senso comune, oggi, il risultato è in molti casi inaccettabile, laddove di fatto aumenta esponenzialmente la distanza fra principio etico ed esigenza reale; per cui si arriva ad ammettere, per esempio, la necessità di tenere "in vita" artificialmente, per decenni, esseri umani privati della loro dignità di uomini, per quello stesso motivo: perchè "la vita" non ha altre determinazioni se non quella di essere "dono di Dio", comunque sia vissuta, sia pure nella maniera più indegna per l'uomo; sia pure contro la volontà e l'autodeterminazione di chi subisce, quella vita: perchè l'altra conseguenza logica e spaventosa è che la nostra stessa vita non ci appartiene. Non c'è sintesi, non c'è compromesso. E non c'è misericordia: l'idea è incrollabile, la soluzione è una. E le sofferenze sono atroci, l'amore per la vita dono-di-dio è un amore sofferente, che esalta e spesso quasi si compiace di quella Sofferenza, descrivendola Via di Salvezza; è un amore inchiodato a una croce che continua a sanguinare da duemila anni. E' quello che chiamiamo fondamentalismo: il pensiero religioso è spesso "fondamentalismo"; quando preferisce il sacrificio alla misericordia; quando precedendo la sua stessa umanità, l'idea prevale sull'uomo, un nulla di fronte al mistero di un Dio che appare lontanissimo.

"Bisogna diventare indifferenti, senza mai chiedersi se la verità sia utile o fatale per qualcuno..."
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Modificato da - Enjoy in data 25/09/2013 03:48:26
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killer44
Utente Super




2824 Messaggi

Inserito il - 05/10/2013 : 18:41:10  Mostra Profilo Invia a killer44 un Messaggio Privato
Enjoy ha scritto:


E' innegabile che "l'idea cristiana" porti in evidenza dei valori condivisibili. Il problema, oggi, non è l'idea. Il problema è a monte: è il presupposto dell'idea; è la struttura che regge il pensiero: l'assunto indimostrabile. Nel momento in cui il senso comune agisce razionalmente, di qua da quell'assunto, affermando talvolta quegli stessi valori cristiani, tende ad operare una sintesi fra due categorie opposte, le categorie del "bene" e del "male", o per meglio dire del profondamente buono e del profondamente ingiusto: è questo compromesso pragmatico, di cui il pensiero religioso è privo, che determina la differenza fondamentale fra le due strutture. Partendo per esempio dall'assunto (come si diceva) "la vita è un dono di Dio", ogni altra determinazione del concetto-vita crolla: la vita è un dono di Dio: la conseguenza perfettamente logica è la necessità di "difenderla" di là dalle circostanze particolari che l'hanno determinata, o che si vengono a determinare; le quali restano isolate, ininfluenti. Per il senso comune, oggi, il risultato è in molti casi inaccettabile, laddove di fatto aumenta esponenzialmente la distanza fra principio etico ed esigenza reale; per cui si arriva ad ammettere, per esempio, la necessità di tenere "in vita" artificialmente, per decenni, esseri umani privati della loro dignità di uomini, per quello stesso motivo: perchè "la vita" non ha altre determinazioni se non quella di essere "dono di Dio", comunque sia vissuta, sia pure nella maniera più indegna per l'uomo; sia pure contro la volontà e l'autodeterminazione di chi subisce, quella vita: perchè l'altra conseguenza logica e spaventosa è che la nostra stessa vita non ci appartiene. Non c'è sintesi, non c'è compromesso. E non c'è misericordia: l'idea è incrollabile, la soluzione è una. E le sofferenze sono atroci, l'amore per la vita dono-di-dio è un amore sofferente, che esalta e spesso quasi si compiace di quella Sofferenza, descrivendola Via di Salvezza; è un amore inchiodato a una croce che continua a sanguinare da duemila anni. E' quello che chiamiamo fondamentalismo: il pensiero religioso è spesso "fondamentalismo"; quando preferisce il sacrificio alla misericordia; quando precedendo la sua stessa umanità, l'idea prevale sull'uomo, un nulla di fronte al mistero di un Dio che appare lontanissimo.


Con all'attivo un'infanzia foggiata da un'educazione inflessibilmente cattolica, non potevo stimare che in avanzata età scolastica avrei scoperto di poter vivere sotto un cielo senza dèi; svanita la "prassi" alla inconsiderata obbedienza dei dogmi, fui finalmente prosciolto da un dio che per essere compassionevole mostrava troppa irremovibilità nei confronti delle limitatezze umane.
Confesso che non fu come bere un bicchier d'acqua, in quanto dovetti fare i conti con lo spauracchio ( i famosi timorati di dio) delle atrocità infernali comminate a chi come me si schiera a favore delle questioni bioetiche, ma ho concluso che la limitatezza umana ed il ristretto tempo che ci viene assegnato per la sosta terrena non consentono a nessuno di raggiungere la perfettibilità auspicata dalla Chiesa.
Ora che forfettariamente mi trovo ad aver superato la metà del percorso in terra, mi ritrovo in maniera bizzarra ad essere in pace con un dio di cui ignoro il nome e tento di porgere la mano ai credenti che vituperano pagani, agnostici, atei, spesso incuranti che si impugnano le idee e non le persone.

Al netto di infatuazioni mistiche e religiose, posso ipotizzare che per essere una persona con una morale non occorre aderire ad alcun credo; oltretutto non esiste una morale universalmente accettata poiché ogni branco umano ne possiede una atta alla sopravvivenza della collettività. Ricordo che circa 2000 anni fa ne mandarono a morte uno per salvare un popolo. Sono ancora alla ricerca della salvezza, del Messia e della terra promessa.

A proposito di norme morali Pascal scrisse: "di universale non ve n'è nessuna. Il furto, l'incesto, l'uccisione dei figli e dei padri, tutto ha trovato il proprio posto tra le azioni virtuose".

Il mio tempo non è ancora venuto; alcuni nascono postumi.

Nietzsche
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killer44
Utente Super




2824 Messaggi

Inserito il - 10/10/2013 : 20:18:11  Mostra Profilo Invia a killer44 un Messaggio Privato
Mi chiedo se quarry trova "assonanza" tra quello che sente nelle segrete stanze e quello che legge sul forum. Chiedo troppo?

Il mio tempo non è ancora venuto; alcuni nascono postumi.

Nietzsche
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killer44
Utente Super




2824 Messaggi

Inserito il - 13/10/2013 : 12:21:44  Mostra Profilo Invia a killer44 un Messaggio Privato
spiderman ha scritto:

Io c'ero!! Ma mi rifiuto di fare la cronaca della serata, se non rimarcare la mia delusione nell'aver visto così poca partecipazione, che, ad esclusione delle assenze giustificate, rappresenta il segno evidente dell'accettazione dello status quo amministrativo. Non ci resta che....attendere tempi e persone migliori.

E’ nobile l’idea del caffè sospeso nata a Napoli intorno agli anni sessanta e sviluppatasi in Europa successivamente. La fantasia dei napoletani in questo caso s’incontra con la pura gentilezza d’animo se si considera che, l’usanza di pagare due caffè e di consumarne uno, ha ( o avrebbe) lo scopo di lasciare l’altro ad uno sconosciuto.
Insomma quel caffè sospeso equivarrebbe a stipare uno scampolo di conversazione con chi non si incontrerà mai. O mai più.


Il mio tempo non è ancora venuto; alcuni nascono postumi.

Nietzsche

Modificato da - killer44 in data 13/10/2013 14:41:09
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angelo60
Utente Attivo


Regione: Puglia
Prov.: Taranto
Città: Monteparano


970 Messaggi

Inserito il - 13/10/2013 : 17:29:32  Mostra Profilo Invia a angelo60 un Messaggio Privato
killer44 ha scritto:

spiderman ha scritto:

Io c'ero!! Ma mi rifiuto di fare la cronaca della serata, se non rimarcare la mia delusione nell'aver visto così poca partecipazione, che, ad esclusione delle assenze giustificate, rappresenta il segno evidente dell'accettazione dello status quo amministrativo. Non ci resta che....attendere tempi e persone migliori.

E’ nobile l’idea del caffè sospeso nata a Napoli intorno agli anni sessanta e sviluppatasi in Europa successivamente. La fantasia dei napoletani in questo caso s’incontra con la pura gentilezza d’animo se si considera che, l’usanza di pagare due caffè e di consumarne uno, ha ( o avrebbe) lo scopo di lasciare l’altro ad uno sconosciuto.
Insomma quel caffè sospeso equivarrebbe a stipare uno scampolo di conversazione con chi non si incontrerà mai. O mai più.




Io ero uno di quelli che erano assenti giustificati perchè ero "sospeso bevendo un caffè" a 10.000 metri di quota su uno degli ultimi voli Alitalia prima che diventi delle Poste e coinvolga un'altra azienda nel fallimento.
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spiderman
Utente Attivo


Regione: Sardegna
Prov.: Cagliari


772 Messaggi

Inserito il - 13/10/2013 : 18:06:07  Mostra Profilo Invia a spiderman un Messaggio Privato
Il caffè è come il saluto: non si nega a nessuno ! E se venite a casa mia ,oltre la rispettabile accoglienza, l'"espressino" è d'obbligo.
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limone
Utente Medio




169 Messaggi

Inserito il - 13/10/2013 : 19:01:45  Mostra Profilo Invia a limone un Messaggio Privato
angelo60 ha scritto:


Io ero uno di quelli che erano assenti giustificati perchè ero "sospeso bevendo un caffè" a 10.000 metri di quota su uno degli ultimi voli Alitalia prima che diventi delle Poste e coinvolga un'altra azienda nel fallimento.

Pensa che l'altro giorno si è spento in volo il motore di un aereo della Ryanair...
http://www.sardegnaoggi.it/Cronaca/2013-10-11/23123/Ryanair_paura_a_bordo_sul_volo_Cagliari-Treviso_si_spegne_un_motore_dellaereo.html
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mezzo marinaio
Utente Attivo


Regione: Puglia


865 Messaggi

Inserito il - 21/10/2013 : 15:03:40  Mostra Profilo Invia a mezzo marinaio un Messaggio Privato


 
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Enjoy
Utente Master



Regione: Puglia
Prov.: Taranto
Città: Monteparano


1108 Messaggi

Inserito il - 25/10/2013 : 11:37:53  Mostra Profilo Invia a Enjoy un Messaggio Privato
E poi si vedono le strade del paese illuminate a festa per tutto il giorno mentre il sole splende inutilmente sulle nostre teste e uno si fa un paio di domande.
Per esempio chi sa che penserebbe di voi vostra madre o vostra moglie, o il vostro cane, se in un impeto di idiozia prima di uscire di casa la mattina vi venisse in mente di accendere tutti i lampadari di quello stesso appartamento su cui grava un mutuo interminabile per poi andarvene via come se niente fosse ritornando la sera in quella casa illuminata a festa mentre la Famiglia fatica ad arrivare a fine mese ed è costretta a ricorrere a stratagemmi più o meno leciti per sbarcare il lunario.
Perchè poi vedi la Vigilessa appollaiata all'angolo del calvario a fare cassa con uno sguardo concentratissimo illuminato dalla luce del sole che sbatte sopra quel lampione acceso come una condanna una risata isterica un vaffanculo.
E poi arrivano lentamente le 9 di sera e il monitor del portatile ci esplode fra le mani dopo che per tre volte consecutive va via la corrente
in questo paese miserabile, di giorno illuminato a giorno, di notte in black-out. E in entrambi i casi in bilico, in rovina, in dissesto.
Poi uno si fa un paio di domande e a furia di fare domande ti viene la voglia di aspettare che ritorni quel testa di cazzo per dargli un paio risposte, dietro la porta, in silenzio, con la luce spenta.



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F. Nietzsche
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spiderman
Utente Attivo


Regione: Sardegna
Prov.: Cagliari


772 Messaggi

Inserito il - 26/10/2013 : 16:38:30  Mostra Profilo Invia a spiderman un Messaggio Privato
Enjoy ha scritto:

E poi si vedono le strade del paese illuminate a festa per tutto il giorno mentre il sole splende inutilmente sulle nostre teste e uno si fa un paio di domande.
Per esempio chi sa che penserebbe di voi vostra madre o vostra moglie, o il vostro cane, se in un impeto di idiozia prima di uscire di casa la mattina vi venisse in mente di accendere tutti i lampadari di quello stesso appartamento su cui grava un mutuo interminabile per poi andarvene via come se niente fosse ritornando la sera in quella casa illuminata a festa mentre la Famiglia fatica ad arrivare a fine mese ed è costretta a ricorrere a stratagemmi più o meno leciti per sbarcare il lunario.
Perchè poi vedi la Vigilessa appollaiata all'angolo del calvario a fare cassa con uno sguardo concentratissimo illuminato dalla luce del sole che sbatte sopra quel lampione acceso come una condanna una risata isterica un vaffanculo.
E poi arrivano lentamente le 9 di sera e il monitor del portatile ci esplode fra le mani dopo che per tre volte consecutive va via la corrente
in questo paese miserabile, di giorno illuminato a giorno, di notte in black-out. E in entrambi i casi in bilico, in rovina, in dissesto.
Poi uno si fa un paio di domande e a furia di fare domande ti viene la voglia di aspettare che ritorni quel testa di cazzo per dargli un paio risposte, dietro la porta, in silenzio, con la luce spenta.





E poi sembra di tornare a oltre 30 anni fa, quando facevamo la provvista di acqua per bere dalle autobotti. In quel tempo,vista la penuria d’acqua da quarto mondo , un Sindaco si adoperò a finanziare la creazione di un “bypass” verso Monteparano dal canale principale che portava l’acqua dal deposito all’abitato di Roccaforzata. Pare che quel “bypass” sia stato arbitrariamente chiuso da parte dell’AQP( non si sa perché),riportando l’erogazione dell’acqua a trenta anni indietro(in verità la precarietà datava dalle origini del nostro paese) . E questo Sindaco se ne frega altamente. Per chi ha vissuto quei tempi bui , sembra rivivere lo spettro del periodo post bellico quando si acquistava(chi poteva) il petrolio da "Tumasia" e si faceva la coda per riempire le “minzane” e le “vucale” alle fontane pubbliche .
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mentecat
Utente Master




2038 Messaggi

Inserito il - 22/02/2014 : 13:52:54  Mostra Profilo Invia a mentecat un Messaggio Privato
Vedere le prime "spunnulatore" nelle vie del paese mi anima un pochino e mi dona uno straccio di serenità. Sarà il pallido sole, o la ricorrenza molto sentita nel nostro Comune. Un mio personale convincimento mi autorizza a considerare "la festa di san Giuseppe" come la più significativa di tutte le ricorrenze. Non faccio una classifica e non faccio considerazioni di merito "ecclesiastico", ma l'aria che si respira nel periodo che va da oggi fino al 19 Marzo supera, nel mio personalissimo sentire, anche quello del Natale. Qui c'è partecipazione comune, mentre "lì" ognuno si costruisce il proprio Presepe con abete ( o pino) annesso nel proprio eremo. Di là da significati diversi vedo il Natale molto più materialistico rispetto a San Giuseppe. Sotto ogni punto di vista.

La sanità mentale è un'imperfezione.

Charles Bukowski
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killer44
Utente Super




2824 Messaggi

Inserito il - 28/02/2014 : 08:39:50  Mostra Profilo Invia a killer44 un Messaggio Privato
Sed tamen, Nied, da nobis qui sit iste deus




( perdona la doppia avversativa )

Il mio tempo non è ancora venuto; alcuni nascono postumi.

Nietzsche
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Enjoy
Utente Master



Regione: Puglia
Prov.: Taranto
Città: Monteparano


1108 Messaggi

Inserito il - 11/08/2014 : 19:42:27  Mostra Profilo Invia a Enjoy un Messaggio Privato
Io vedo questo mio popolo che sopravvive schiacciato dalla mediocrità, rappresentato dal peggio dei suoi uomini. E più che soffrire non posso, perchè il bene alto della democrazia è un male inestirpabile.






"Bisogna diventare indifferenti, senza mai chiedersi se la verità sia utile o fatale per qualcuno..."
F. Nietzsche

Modificato da - Enjoy in data 11/08/2014 19:59:21
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