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cicow1
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Inserito il - 20/04/2009 : 12:34:44  Mostra Profilo Invia a cicow1 un Messaggio Privato
Strathmore non dovette attendere molto. Linda tornò a sedersi . “Ora va meglio” … finalmente riesco a dargli uno sguardo!”, disse prendendo il libro. “Bene” intervenne Strathmore, che si mise a osservarla incuriosito, quasi attendesse qualche particolare reazione. E aveva ragione. Si era appena soffermata sulla prima pagina , quando Linda alzò gli occhi, fissandolo. “Non è come penso, vero?” gli chiese quasi intuendo la risposta. “Temo invece che sia proprio così!” confermò lui. “ Il Glamis Castle fu ereditato nel 1700 dal conte Patrick Strathmore” continuò. “E lei ne è un discendente! Giusto?” asserì Linda. “ Esattamente! Ma, contrariamente a quanto sta pensando ora, non è il castello che mi interessa!”. Lo sguardo di Linda fu più eloquente e chiaro di qualsiasi altra parola. “Non abbia paura”,continuò Strathmore anticipandola,” Non è qui in qualità di assistente di uno studio legale ,ne per l’influenza che potrebbe esercitare in merito, ma per le sue qualità intellettuali. Lei è una storica, esperta in manoscritti ed icone…ed una grande appassionata, oltre che in gamba,crittografa!". “Quindi?” chiese Linda. “Lei sicuramente conosce molto meglio di me la storia di questo castello, il castello di Glamis, e di tutte le storie e leggende ad esso legate!” . “Si, la conoscò!” gli rispose. “ La propria fama è direttamente collegata proprio a quelle storie. Cosa di meglio può attirare l’attenzione, la curiosità di un turista se non un vecchio castello infestato da crudeli fantasmi?” concluse. “ E’ vero!” esclamò Strathmore. “ Il mistero che lo avvolge è il suo stesso cuore,ciò che lo fa battere, e che lo condanna!”. “Ho capito” intervenne Linda, “ lei vuole che io smonti queste leggende affinché si dia nuovo lustro ed onore al nome della famiglia, ai suoi avi, visto che, a quanto pare, non godevano poi di una grande reputazione!” “Niente di tutto questo miss Linda!” rispose Strathmore, “ smontare queste storie significherebbe far crollare un mito che dura da secoli, e privare migliaia di turisti di un piacere che,probabilmente, non assaporerebbero in nessun altra parte del mondo, senza contare che il villaggio di Glamis perderebbe praticamente gran parte delle proprie risorse, basate proprio sul turismo!” concluse. “Allora…cosa vuole esattamente da me Sir Strathmore?”. “Vada a pagina 37” le rispose. Linda sfogliò il libro fino a quella pagina. Vi era raffigurato un disegno. Lo stesso che aveva visto prima, in macchina, sul quadrante dell’orologio di Sir Strathmore. Ora però poteva osservarlo con calma; meglio. Un triangolo equilatero. Al centro un altro triangolo con il vertice superiore opposto,e , al centro, un piccolo cerchio. Esternamente al triangolo principale, due anelli concentrici, con incisi dei simboli, e dei raggi ondulati che si propagavano all’interno. Osservando bene la figura Linda si accorse che in realtà i triangoli erano cinque. “Che cos’è?” chiese Linda. “E’ lei che deve dirmelo!”..osservò Strathmore, “ ..per questo è qui!”.

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cico
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Inserito il - 20/04/2009 : 14:48:04  Mostra Profilo Invia a enter un Messaggio Privato
Si affacciò alla finestra e vide Eddy in macchina che si puliva le labbra dopo aver mangiato. Gli venne fame,scese per strada,si avvicinò alla macchina e disse: “ho bisogno di mangiare qualcosa,ci pensi tu o sono libero di uscire?” “Tu non ti preoccupare,dimmi che ti serve e aspettami in camera” fu la risposta. Risalì in camera e si avvicinò alla finestra,Eddy era ancora lì,parlava al telefono con qualcuno,non si era mosso. Accese il pc,si collegò al programma e constatò i primi risultati delle operazioni,niente male,aveva appena riciclato qualche migliaio di dollari. Ammesso che fosse andata sempre così gli sarebbero serviti due anni,altro che due settimane. Telefonò a Torner,gli comunicò la notizia ed espresse i suoi dubbi sull’intera operazione,dal capo opposto il silenzio rotto solo dallo sbuffare prima e dal tossire dopo, “maledetto fumo,prima o poi dovrò smettere” disse Torner e chiuse. Da quella reazione,capì che Torner gli lasciava il problema così com’era,a lui non interessava come,a lui interessavano i soldi e subito. Sentì bussare alla porta e aprì,era un fattorino di qualche tavola calda,solo che aveva la faccia di Lemhan anzi era Lemhan“Non abbiamo molto tempo,dimmi tutto quello che non so” gli disse “Non è succeso niente o quasi,ho visto che avete stretto i conti e allo stato attuale sono in un mare di guai” rispose Gerry. Mentre Lemhan faceva finta di consegnarli una ricevuta, Gerry si rese conto che dal colletto della camicia si intravedeva un filo collegato ad un auricolare o forse ad un microfono.La cosa non gli piacque,non era il caso di far sapere a tanta gente quel che stava accadendo,Torner aveva collegamenti ovunque e con chiunque,anche nella polizia locale.Si ricordava ancora dei tanti riferimenti a pagare destinati ad agenti di polizia,avvocati,medici,giudici e amministratori vari.
“Ci vedremo presto”disse Lemhan mentre usciva dalla stanza,poi si voltò tornò indietro e gli disse “ non sappiamo ancora che fine ha fatto Linda,una cosa è certa,non è morta e pensiamo che non c’entri Torner nella sua sparizione”detto questo uscì mentre Gerry era rimasto immobile sulla porta…
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Inserito il - 22/04/2009 : 09:23:09  Mostra Profilo Invia a enter un Messaggio Privato
Dov’era?e con chi?e perché?le domande si susseguivano veloci e interminabili,non c’erano risposte però.Apri il cartone della tavola calda e provò a mangiare qualcosa,contrariamente alle sue aspettative trovò tutto molto buono.Cucina italiana,si ripromise di chiedere a Lemhan la provenienza,a Linda la cucina italiana era sempre piaciuta e il loro locale preferito era italianissimo.Buono il cibo,ottima la cucina,eccellente la cantina.Chissà forse un giorno ci andremo in Italia pensò,dando per scontato che ci sarebbe stato un futuro e che in quel futuro c’era anche Linda. Sarebbe stata felice finalmente di vedere le opere d’arti disseminate in tutto il paese,Roma,Firenze,Venezia,Napoli e tante altre città che lui conosceva solo perché lei ne parlava. Avremo bisogno di soldi però,avremo bisogno di quella tranquillità che solo stando insieme abbiamo avuto,ho bisogno che questa storia finisca una volta per tutte,ho bisogno di lei. Finì di mangiare e si accorse che nella confezione era rimasto qualcosa,l’aprì con cura e capì subito cos’era. Una pistola,l’ultimo atto di quella storia se fosse andato male qualcosa, “Dio ti benedica”disse,pensando a Lemhan…
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cicow1
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Inserito il - 22/04/2009 : 09:32:56  Mostra Profilo Invia a cicow1 un Messaggio Privato
Erano cosi presi dal guardare increduli che fu troppo tardi quando Harvey scorse una pistola sbucare dal piccolo corridoio che porta in cucina. Istintivamente, prima ancora di estrarre la sua Beretta, si gettò su Laura spingendola per terra, mentre due spari squarciarono quel silenzio irreale. Samuel sentì il calore del sangue diffondersi sul petto, accasciato, al fianco della porta di ingresso. “Samuel!” urlò il tenente mentre partivano i colpi della sua arma. Che non andarono a segno. Un attimo. Tutto era durato solo un attimo. L’uomo era già fuori, e si dirigeva alle scale antincendio. “Metti le mani qui!” urlò Harvey a Laura mentre già chiamava i soccorsi, “ e tieni premuto; rallenterà la fuoriuscita del sangue!” proseguì. “Ok..,Ok !” gli rispose. Harvey chiuse il cellulare, “ Andrà tutto bene Samuel.., i soccorsi stanno per arrivare!” disse. “ Vai.., vai !” gli rispose con un filo di voce,” vai a prendere quel bastardo!”. ““Tienigli la testa sollevata” disse infine a Laura mentre si dileguava nel corridoio. “Resisti!” lo incoraggiò, “ ce la farai, vedrai Samuel !”. “ Vai!” esclamò, “ vai a vedere tra i cd, vedi cosa ci voleva dire Linda!...presto!” . “ Non posso lasciarti così !” esclamò lei. “ Non preoccuparti” le rispose, “ ce la faccio,..vai..,e speriamo che non sia troppo tardi.., Vai!” . “Ok ,ok!..vado!...e tu tieni premuto qui!” gli disse prendendo le mani e poggiandogliele sulla ferita. “ Vai!” la esortò. Laura si diresse dietro il divano, facendosi strada in quel caos indescrivibile. Tutto era stato rivoltato. Si inginocchiò ai piedi del piccolo mobile dove c’era il lettore ed i cd di Linda, o quello che ne rimaneva. Incominciò a cercare tra le decine e decine di cd e dvd, tutti rigorosamente originali e in custodie rigide. “ Trovato niente ?” ..provò a gridare Samuel. “ non parlare” lo pregò, “ non parlare.., devi affaticarti il meno possibile!”. Nonostante quella confusione Laura era riuscita a trovare diversi cofanetti di Duke Ellington. “ Né ho trovati sette!” gli urlò contenta. “Brava!” rispose Samuel tossendo. “ Zitto!” gli rispose ritornando da lui ed inginocchiandosi. “ Ti ho detto che non devi parlare..,ok?”… Intanto si udiva in lontananza il suono di una sirena. Finalmente. “ Dai..,aprili!” gli chiese Samuel..” vedi se scopri qualcosa!”. “ Ok.., ma solo se non parli più!..Sta arrivando L’ambulanza, senti ?”. “ Ma come faccio a non risponderti se tu mi parli continuamente!” rispose Samuel sforzandosi di sorridere. “ Hai ragione!” osservò Laura. Iniziò ad aprire i cofanetti, a togliere i cd ed ispezionarli minuziosamente. Niente, niente di particolare. Quando aprì il quinto però, qualcosa c’era. Aveva appena tolto il cd, quando si accorse di un piccolo taglio verticale sulla plastica. Provò ad aprirlo con un unghia, ma la plastica era piuttosto rigida. L’unghia si spezzò. “Ahii!” gridò. “Cosa c’è?” chiese Samuel. “ C’è qualcosa qui.., c’è un taglio sul fondo di questa custodia..,e sotto c’è qualcosa, ma non riesco ad aprirlo. C’ho provato con un unghia ma mi si è spezzata!” disse portandosi la punta del dito in bocca. “ Guarda qui, nella mia tasca!” esclamò Samuel, “ c’è un coltellino. Era di mio padre…ed è il mio portafortuna” concluse sorridendo. “Ok!” rispose Laura infilando la mano nella tasca del pantalone. “ credo che abbia funzionato!” disse, “ due centimetri più sù...e avrebbe colpito il cuore!” concluse. Poi tagliò la plastica. “ Allora?” chiese ancora Samuel impaziente. C’era qualcosa, attaccata con del nastro biadesivo. “ Ci sono quasi!” esclamò Laura. “ Che cos’è?” chiese Samuel. Finalmente Laura la tirò fuori. “ E’ una chiave!” disse mostrandogliela. Poi udirono i passi di gente che si avvicinava. “ Nascondila, mettitela in tasca!” le disse Samuel. I soccorritori entrarono.

cico
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Inserito il - 22/04/2009 : 11:40:28  Mostra Profilo Invia a enter un Messaggio Privato
Il contatto con la pistola gli trasmetteva una sensazione di forza e di sicurezza che ormai aveva dimenticato .Pensò che invece di andare dall’analista avrebbe dovuto comprarsi un’arma. Era piccola,nera e fredda,l'avvicinò al naso e quell'odore di metallo misto alla polvere da sparo lo esaltò ancora di più,dava,nel tenerla in mano, un senso di onnipotenza,uno strumento del genere poteva mettere fine alla vita di un uomo,lui avrebbe potuto decidere se far vivere o morire un uomo. Quasi si spaventò nel pensare certe cose ma in quel momento bisognava pensare al peggio nella speranza di non ricorrere mai all’uso della pistola. La mise via,tolse quel che restava della confezione portata da Lemhan e si accese una sigaretta mentre scrutava il video in cerca di notizie.Guardò per prima cosa il resoconto della giornata in borsa,niente d'interessante o di nuovo,poi passò alla cronaca,c’era di tutto,stupri,rapine,arresti,incidenti,morti e disgrazie di tutti i tipi,non lesse però,del ferimento di un agente in servizio,che tanto lui non conosceva,ad un indirizzo che lui non conosceva,presso l’abitazione di una persona che lui, invece,conosceva benissimo...
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cicow1
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Inserito il - 23/04/2009 : 11:32:55  Mostra Profilo Invia a cicow1 un Messaggio Privato
…”Così…a freddo, non posso dirle molto!” osservò Linda. “E’ una figura complessa, ma i simboli che la compongono in sostanza sono solo triangoli e cerchi. Vede questi ..sugli anelli laterali?” disse a Strathmore indicandoglieli “ questi piccoli simboli, come questo triangolo tagliato da un retta orizzontale, si ritrovano nella rappresentazione grafica dell’albero della vita, tratto dalla cabala ebraica! Il cerchio rappresenta la perfezione, ciò che non ha rottura, simboleggia l’armonia..in quanto non ha angoli, o spigoli. Il simbolismo del triangolo è universale, e si ritrova in tutte le tradizioni. Per esempio..rivolto verso l’alto simboleggia il fuoco e il sesso maschile; con la punta verso il basso invece…l’acqua ed il sesso femminile! L’unica cosa che non mi torna, che non capisco, sono questi raggi. Solitamente vengono sempre rappresentati con i vertici che puntano all’esterno. Qui invece è esattamente il contrario. Divergono tutti al centro della figura!” concluse. “ E’ un simbolo piuttosto complesso, vero miss Linda?” intervenne Strathmore. “ ..non è un simbolo sir Strathmore!” esclamò,” non credo proprio che lo sia! O meglio, certamente questa figura, ed i simboli rappresentati.. qualcosa diranno! Ma qui siamo di fronte ad un vero e proprio oggetto, un meccanismo, uno strumento insomma!”. “Sapevo che avevo fatto bene a fidarmi del mio istinto!” disse Strathmore, “ lei è davvero in gamba!” proseguì “ secondo lei…a cosa può servire ?” chiese infine quasi impaziente. “ Non lo so..!” rispose Linda con una certa incertezza, “ pretende troppo da una semplice figura! Mi dia un po’ di tempo!”. “Ha ragione!...mi scusi. A volte mi lascio trasportare troppo!” le rispose. “ No,..lasci stare. Capisco perfettamente il suo entusiasmo. E’ solo che ho pochi elementi per poter formulare un ipotesi attendibile. Così…, da una prima occhiata..sembra un attrezzo per attivare qualcos’ altro, ..una specie di chiave insomma!” Strathore la guardava incuriosito ed affascinato. “Guardi qui !” continuò Linda avvicinandosi, “ guardi bene questi tre raggi, sono disposti a 120 gradi l’uno dall’altro, cosi come gli altri, sempre a gruppi di tre, e le punte toccano rispettivamente i tre vertici del triangolo principale! Vede?” . “Continui!” rispose Strathmore. “I raggi, cosi come pure i due grossi anelli laterali con questi simboli incisi sopra…ruotano!” esclamò. “ Probabilmente, lo scopo di questo strumento è quello di allineare, non sappiamo però in quale sequenza, i piccoli simboli dei due anelli con tre dei raggi solari ed i tre vertici del triangolo principale!” “ Lei è incredibile!” osservò Strathmore soddisfatto. “ Già!” intervenne Linda, “ ma non abbastanza per risolvere questo problema!...ci saranno milioni di combinazioni possibili!” continuò, “ senza contare il fatto che..primo..non abbiamo questo oggetto; secondo…,anche avendolo e trovando la sequenza…non credo risolveremmo qualcosa. Manca un pezzo sir Strathmore!” Sir Strathmore posò la sua mano su quella di Linda. “ Lei troverà questo oggetto!” disse, “..e la sequenza! ..ne sono sicuro! …il resto con calma. Una cosa alla volta miss Linda” concluse pacatamente.

cico
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Inserito il - 23/04/2009 : 19:56:56  Mostra Profilo Invia a enter un Messaggio Privato
Calava la sera,si avvicinò alla finestra e guardò giù. La macchina era ancora ferma nello stesso posto,solo che alla guida non c’era più Eddy,probabilmente stavano facendo a turno, non lo avrebbero mollato tanto facilmente. Si sentiva stretto,come se stesse in galera,il fatto che era collegato al mondo solo tramite la tv o il pc, lo infastidiva,lo irritava. Un’altra cosa lo irritava e cioè il non sapere fino a che punto potersi spingere con Torner.Poteva convincerlo che doveva andare fuori città o addirittura fuori dallo Stato,ma sicuramente gli avrebbe messo alle calcagna i suoi segugi. Poteva provare a convincerlo che non poteva lavorare sotto tensione continua e quindi spingerlo a togliergli quella fastidiosa presenza. Cosa poteva fare?In cuor suo sapeva come liberarsi di Torner,ma non era convinto che questi l’avrebbe lasciato andare dopo aver risolto il problema del riciclaggio. Poteva ammazzarli tutti,si disse,ma subito scartò l’ipotesi,lui non ne sarebbe stato capace,in realtà quella era stata la prima volta che vedeva una pistola vera. Mentre era assorto in questi pensieri il telefono squillò: “ Ehi Gerry,raccogli le tue cose, si parte” gli disse Torner. “Ok,ma dove andiamo? e che genere di robe prendo?che tempo fa lì?” “Stai tranquillo,dove andremo non avrai bisogno di tanta roba,fa caldo e lì troveremo tutto quel che ci serve,ti richiamo domani,l’autista è già sotto casa tua e lì rimarrà”….
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Inserito il - 25/04/2009 : 20:36:53  Mostra Profilo Invia a cicow1 un Messaggio Privato
Il silenzio e la pace di quella notte erano ormai compromessi. I lampeggianti dell’ambulanza e delle svariate auto dell’FBI facevano sembrare quella zona più ad un luna park che ad un quartiere. Il personale medico stava per caricare la barella con Samuel, quando si avvicinò spedito Mc Groeve. Antony Mc Groeve. “Dov’è Harvey?” chiese furioso a Samuel scostandogli la mascherina dell’ossigeno. “ E’ impazzito!” esclamò un medico contrariato. “Mi faccia fare il mio lavoro!” gli rispose incurante. “ Sono qui!” rispose Harvey che sopraggiungeva.Mc Groeve era a capo dell’intero dipartimento dei federali di Philadelphia da oltre dieci anni, ed era famoso per due motivi : il suo carattere, ed i risultati che otteneva. “Ma cosa ti è saltato in mente!” gli urlò, “ ti rendi conto che hai messo in pericolo un tuo collega con i tuoi colpi di testa?”. “Lei chi è? …e cosa ci fa qui! ” chiese a Laura guardando Harvey.. “ Mi chiamo Laura…Laura Sthelton!” gli rispose timidamente. “ Capitano…” stava per dire il tenente mentre guardava l’ambulanza allontanarsi. “Capitano….capitano…capitano…!....devi smetterla di prendere iniziative personali !” concluse agitandosi. “ Se mi lascia parlare…forse riesco a spiegarle qualcosa!” disse nervosamente Harvey. Mc Groeve gli si avvicinò fino a fargli sentire la puzza del sigaro fumato poco prima. “Tu non hai rispettato nessuna procedura ! ..e non è la prima volta! Ci sono delle regole…che vanno rispettate cristo..! “ Non c’è n’era il tempo !” esclamo Harvey. “ E’ vero..!” intervenne Laura, che venne però bruscamente interrotta. “ Lei stia zitta !” disse Mc Groeve puntando il suo indice. “ ! Stavolta non la passi liscia ” proseguì. Harvey lo lasciava parlare. Si accese la seconda sigaretta. “ Voglio un rapporto completo e dettagliato. E lo voglio per domattina alle nove. Non un minuto più tardi Harvey !” concluse Mc Groeve mentre saliva nella Ford blu del dipartimento. “ Ma fa sempre così?” chiese Laura incredula. “ No!” esclamo Harvey,” oggi era piuttosto calmo!” concluse.

cico
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Inserito il - 26/04/2009 : 17:54:20  Mostra Profilo Invia a enter un Messaggio Privato
Prima di andare a letto,si rase e fece una doccia. Raccolse i suoi pochi indumenti in un'unica valigia e prima di addormentarsi pensò a Linda,se Lemhan gli aveva detto la verità,non era morta ma non sapevano dov'era e con chi. Perchè mai Linda sarebbe dovuta andare via e da chi?con chi?e dove?Si svegliò presto,si preparò un caffè e mentre lo beveva dette uno sguardo alla chiusura delle borse europee e asiatiche,niente attirò la sua attenzione,niente che potesse tornargli utile,spense il monitor,si affacciò alla finestra e si accese una sigaretta.Eddy era lì sotto in macchina che lo fissava con il solito sorriso d’assassino, tutt'intorno la solita vita,gente che andava e veniva,clacson impazziti e le immancabili sirene,butto via quel che restava della sigaretta e rientrò,si vestì e avvicinò la valigia alla porta,dopodichè si sedette in attesa che qualcuno si facesse vivo.Fu tutto un attimo,la porta si spalancò e poi ci fu del fumo che riempì la stanza,gli occhi incominciarono a lacrimargli e incominciò ad avere problemi con la respirazione,nel frattempo della gente simile ad astronauti l'avevano preso e sbattuto per terra e gli gridavano di stare fermo,lo trascinarono fuori dalla stanza e mentre cercava di riprendersi qualcuno gli stava leggendo i suoi diritti,lo aveva visto nei film non credeva che succedesse davvero. Mentre scendevano le scale qualcuno gli si avvicinò e gli disse:"sei in un mare di guai amico"."Portatelo in centrale e occhio che non parli con nessuno,nemmeno con i nostri cugini dell'FBI,io do un'occhiata alla stanza e vi raggiungo". Mentre lo mettevano in macchina notò Eddy che con una certa preoccupazione parlava al telefono e lo fissava....
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Inserito il - 28/04/2009 : 21:23:04  Mostra Profilo Invia a cicow1 un Messaggio Privato
Strathmore la osservava con ammirazione. Nonostante fosse così tardi, nonostante quella frenetica nottata e gli occhi che le si chiudevano, Linda si sforzava ancora di capire, di leggere quell’illustrazione, di abbozzare qualche risposta. “ Si riposi ora miss Linda!” le disse gentilmente, “ ci sono diverse ore di volo ancora..,e avrà tutto il tempo che vorrà per arrivare a qualche conclusione!” . “ Si” gli rispose ,” credo che abbia proprio ragione!”. “ Se sposta la sua mano destra al lato della poltrona troverà un pulsante. Lo prema. Potrà regolarsi lo schienale come meglio crede!” disse. Linda non se lo fece ripetere due volte. La poltrona divenne quasi un lettino…, e Strathmore raccolse al volo il libro che le scivolava dalle mani.
“Non mi ha nemmeno dato il tempo di sicerarmi delle condizioni di Samuel!” disse Harvey stizzito. “ Stai tranquillo. Se la caverà!” lo rassicurò Laura. “ Non ce la faccio più!” continuò poi, “sono così stanca!” . “Hai ragione.., ti accompagno a casa. Dai, Sali in macchina!” la invitò il tenente. “ Non è necessario, Grazie…Poul ! …abito a due isolati da qui, faccio prima a piedi !” “ ..ti accompagno lo stesso. E’ meglio non correre altri rischi per stanotte!” insistette Harvey. Laura capì che aveva ragione. “Si, credo proprio che sia meglio! Andiamo!” disse dandogli la mano. Mentre camminavano erano entrambi taciturni. “ Cosa c’è.., di nuovo pensieroso il mio tenente ?” chiese sorridendo. “ Si !” le rispose. “Ascolta!” continuò, “da quello che mi hai raccontato……tu e Linda eravate sulle scale,…poi vi siete divise. Tu sei salita su in casa mentre lei è rimasta sulle scale antincendio! Giusto ?” “Si!” rispose. “poi siamo arrivati noi…e ti abbiamo portata via pensando che Linda fossi tu!” . “Già!” confermò ironicamente. “ Poi Linda e salita in casa…e dopo pochi minuti è arrivato qualcun altro! E non erano gli uomini di Torner.., perché quelli sono arrivati dopo, alla fine, e non hanno trovato nessuno.! “ Ma perché hanno rivoltato tutto cristo?” esclamò Laura. “ Non lo so…,crecavano qualcosa forse.!” Continuò Harvey..” una cosa è certa Laura!...tutto ruota intorno a questo..qualcun altro, cioè chi ha preso Linda,e che ha organizzato tutto fin nei minimi dettagli !...e io scoprirò chi è e perché!..concluse.Intanto erano già davanti al cancelletto metallico che dava davanti la sua casa. “ Eccoci qui!” disse Laura. “Entro con te!” esclamò il tenente. Laura lo guardò minacciosa, “ ..non credi di correre troppo!” disse maliziosamente. “Un momento…un momento!” esclamo Harvey..” …non è affatto come pensi!..è solo che è meglio che entri per …assicurarmi che non ci siano altre sorprese per stasera!” . OK..ok !” rispose Laura facendogli strada con la mano, “ ..solo un occhiata veloce…tenente Harvey!” disse sorridendo.


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Inserito il - 29/04/2009 : 17:47:59  Mostra Profilo Invia a enter un Messaggio Privato
Il tragitto non fu molto lungo,i poliziotti si fermarono e lo fecero scendere dopo averlo liberato dalle manette,due agenti in borghese lo fecero salire in macchina e presero per gli uffici dell’FBI. Gerry si aspettava che qualcuno gli spiegasse cosa stesse accadendo ma nessuno aprì bocca.
“Non potevamo permetterci di perderti,di lasciarti andare chissà dove e senza una copertura adeguata”gli disse Lemhan,appena lo vide,poi gli offrì un caffè e si diressero nel suo ufficio.”Ma come facevate a sapere le intenzioni di Torner”gli chiese Gerry e nel fare la domanda in automatico si dette la risposta “il telefono”. “Già il telefono dell’albergo,tu non sai quante cose interessanti si sentono dal telefono di un albergo,cosa credi che non sappiamo fare il nostro lavoro?”Lemhan era calmo e sicuro di se,sicuramente aveva un piano,anche perché in caso contrario era saltato tutto,non poteva ritornare da Torner dicendogli che era stato un semplice controllo,non intervengono i corpi speciali per fare un controllo. “Sai credo che sia arrivato il momento di pianificare l’azione,non possiamo continuare ad aspettare un passo falso di Torner per incastrarlo ne tanto meno che si stanchi di te e ti faccia fuori. Tu non ce la farai mai a girare quella somma se non ti creiamo un sistema che funzioni,chiaramente tu sarai l’acquirente e noi i venditori,immetteremo finchè sarà possibile e tu acquisterai fino a quando potrai,nel frattempo cercheremo di raccogliere più materiale possibile per portarlo davanti a un giudice e fare in modo che non esca più di galera. Abbiamo la segretaria del dottor Calvin che ha già riconosciuto due suoi uomini,ma non abbiamo il movente,il cadavere del dottore e soprattutto il mandante. Abbiamo te che con i numeri di riferimento potresti incastrarlo per riciclaggio e evasione,roba da poco ma a questo punto tutto fa brodo”. “Caro Lemhan tu non hai niente”pensò fra sé ed ebbe la sensazione che sarebbe toccato a lui prendere per mano Torner e sbatterlo in galera….
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Inserito il - 04/05/2009 : 09:46:14  Mostra Profilo Invia a enter un Messaggio Privato
"Prego si accomodi,avvocato"disse Lemhan,non sapeva bene cosa ci facesse lì il migliore avvocato della città,ma non ci mise molto a capirlo."Tenente,vorrei sapere i capi d'imputazione che riguardano il sig.Spencer,Geremy Spencer"disse l'avvocato che già armeggiava con la sua valigetta."Il sig Spencer è sospettato per la sparizione della sua ex fidanzata e per il tentato omicidio di un agente federale,lo teniamo in stato di fermo,anche se ormai è solo questione di ore"rispose Lemhan cercando di prendere tempo."Mi sembra di capire che avete fermato il sig.Spencer,l'avete portato qui,lo avete interrogato e adesso lo rilascerete?"disse abbastanza seccato l'avvocato " e quando contate di farlo,diciamo al massimo fra dodici ore,io ne impiegherò meno nel farmi firmare il rilascio dal procuratore,voi avete in fermo precauzionale un uomo contro il quale non avete prove.Ci vediamo in giornata appena avrò il rilascio firmato"fece per alzarsi poi si abbandonò di nuovo sulla sedia in maniera stanca e chiudendo la sua valigetta disse "tenente,non mi faccia correre inutilmente da un ufficio all'altro,mi dica,quando lo rilascia?c'è gente che non ha gradito questo fermo e che ci tiene tantissimo al sig.Spencer,quindi non ci faccia alzare un sacco di polvere,cerchiamo di chiudere questa storia nel più breve tempo possibile"."Vedrò io stesso di accellerare al massimo le procedure del rilascio e le assicuro che in giornata il sig.Spencer sarà fuori"disse Lemhan capendo che la battaglia era persa."Ci conto e mi stia bene"disse l'avvocato salutandolo e uscendo fuori dalla stanza.Appena solo chiamò Pirson le disse di prendere Gerry e due uomini e di allontanarsi dalla città per un pò,ai dettagli ci avrebbe pensato dopo.....
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Inserito il - 05/05/2009 : 22:38:26  Mostra Profilo Invia a cicow1 un Messaggio Privato
Le ci volle qualche secondo prima di focalizzare l’ambiente. Poi guardò dal finestrino. La nebbia era così densa che inghiottiva completamente l’ala dell’aereo. “Benvenuta in Scozia!” esclamò Strathmore. Linda si accorse di avere un coperta addosso, così morbida e soffice che non si era nemmeno resa conto di averne ancora i lembi stretti tra le mani. ”Grazie!” disse ancora assonnata. ” puro lambswoll merino asustrialiano “ precisò strathmore, “ Non ho potuto fare a meno di osservarla mentre dormiva..” continuò “ e ho capito che aveva freddo..,nonostante il riscaldamento”. “Si, lo soffro tantissimo!” rispose Linda infilandosi ancora più sotto. “ Perché ci tiene così tanto a quell’oggetto!” continuò notando che aveva il libro tra le mani. “ Vede..” iniziò,” per trecento anni i membri della nostra famiglia hanno sacrificato le loro vite, e quelle dei propri cari, nella ricerca di questo oggetto, di questa reliquia…o cos’altro sia. Lei non immagina quanto sangue è sgorgato in tutti questi anni…,per un qualcosa che forse non esiste nemmeno!” . “ Su questo non ci giurerei!” intervenne Linda, “ forse non riusciremo a trovarlo.., ma sono certa che questo oggetto è esistito davvero.., ed aveva una funzione precisa!” concluse. “ Lo spero..” disse Starthmore, “ le leggende che si raccontano sul castello di Glamis sono tante, vecchie quanto la sua nascita, ma una in particolare mi riguarda personalmente, perché ne fa parte la mia famiglia. Come lei sa il castello fu ereditato nel XVII secolo dal conte Patrick Strathmore. Si narra che avesse rinchiuso in una stanza segreta un suo figlio nato deforme per tenerlo lontano da sguardi indiscreti, fino al giorno della sua morte. Fino ad oggi la stanza segreta non è mai stata ritrovata, anche se ci hanno provato in parecchi. Peter Underwood, uno tra i più grandi esperti di fantasmi non ha dubbi sulla sua esistenza.. Questa storia è però legata ad altre due leggende, una più sinistra dell’altra, ambientate sempre in camere segrete . Pare che il conte fosse un accanito giocatore e che abbia perso la sua anima giocando a carte con il diavolo, per questo è stato poi costretto a giocarci per l’eternità chiuso in una di queste stanze. L’altra parla di un clan che , una sera, gli chiese rifugio per sfuggire dalla furia di un altro clan rivale. Il conte Patrick rinchiuse quei poveretti in una camera. Poi se ne dimenticò.., e furono costretti a strapparsi a morsi la propria carne per nutrirsi, fino a morire!”. Dio mio! Esclamò Linda. ““In tutte le leggende, nei racconti.., nei documenti o altro..,si fa sempre riferimento ad uno strano disegno, ad un sole con i raggi al contrario., come questo! Disse Strathmore aprendo il libro e mostrando il disegno. “ Io voglio la verità miss Linda!” disse con forza. " La troveremo!" gli rispose. "Senta.." continuò poi Linda," ..ho bisogno di parlare con mia sorella, Laura. Sarà sicuramente in pensiero per me! Ed anche io. La prego!" Certo!" le rispose, " ma non ora miss Linda. Non ora che siamo in volo. Tra meno di due ore saremo nella mia tenuta nei pressi del villaggio di Glamis. Giunti li potra chiamarla, glielo prometto!". " Ok, va bene.! disse Linda scomparendo sotto la morbida coperta.

cico
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Inserito il - 06/05/2009 : 19:18:02  Mostra Profilo Invia a enter un Messaggio Privato
Non riusciva a capire cosa avesse in mente Lemhan,la fuga non sarebbe passata inosservata e poi l’avvocato non era l’ultimo arrivato,anzi,era il migliore della città. Grazie a lui,i soldi e i tanti testimoni falsi più qualche buon giudice avevano tolto Torner da un sacco di guai un sacco di volte.
“Non ti preoccupare sa quello che sta facendo,magari non sarà il massimo ma Lemhan è un dritto. In tanti anni siamo riusciti a cavarcela sempre,anche in casi più difficili di questo”disse Pirson e lui notò nel modo di parlare della donna,che sicuramente erano più di semplici colleghi,non è facile trovare una donna che esalta il proprio superiore o in generale un uomo,se questi effettivamente non lo meriti o non lo si ama. Avevano lasciato la città e ora il paesaggio era più tranquillo,meno traffico e tanto verde,sullo sfondo i promontori lontani e uno straordinario sole che ormai si apprestava a tramontare. “Ci fermeremo tra un po’ a mangiare qualcosa e fare provviste per un paio di giorni”disse Pirson. Lui già immaginava la scena di tre uomini in vestito e una donna in casual che comandava la squadra,si capiva lontano un miglio che non erano rappresentanti o gente che si muoveva per lavoro. E poi le provviste, avrebbero confermato che si trattava di gente che scappava e che si stava nascondendo,Dio ci aiuti ,pensò fra se,mentre la macchina viaggiava verso il tramonto…
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cicow1
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Inserito il - 07/05/2009 : 20:23:29  Mostra Profilo Invia a cicow1 un Messaggio Privato
Laura si chiuse il cancelletto metallico alle spalle. La casa era immersa tra il verde del prato ed i colori dei tantissimi fiori sparsi ovunque. Harvey,nonostante la poca luce, ne rimase incantato. “Complimenti!” le disse “ ..è bellissimo qui!” . “Grazie!” rispose soddisfatta mentre erano già giunti davanti la porta di ingresso. Stava per inserire la chiave quando la fermò, “ aspetta!” esclamò, “ Faccio io!” . “Si, forse hai ragione” disse Laura dopo una brevissima esitazione. Il tenente estrasse la sua amata Beretta, poi aprì cautamente la porta e si affacciò. Lei, nel tentativo di sbirciare, gli si era praticamente appiccicata addosso, “ allora?” chiese con apprensione. “… sembra tutto a posto, tranquilla!” le rispose. Protendendo l’altro braccio indietro la bloccò sull’uscio, mentre lui entrava. “ ..ancora un secondo!” disse. Diede un ulteriore sguardo veloce poi le fece cenno di entrare. Laura tirò un sospiro di sollievo mentre Harvey rimetteva la Beretta nella fondina. “Bene, ora sono più tranquillo!” esclamò. “A chi lo dici!” proseguì lei. “ “Certo che non avevo previsto una notte così movimentata!” continuò il tenente. “Ahh.., a proposito!” intervenne Laura, “prima.., in casa di Linda , ho trovato questa!” mostrandogli la chiave. Harvey la osservò attentamente. “ Che cosa apre secondo te ?” chiese lei impaziente.” Non è certo la chiave di un auto, o di una porta! Mi sembra più la chiave di una cassetta di sicurezza!” concluse. “ Bravissimo!” esclamò saltandogli addosso e abbracciandolo. “ Sei un genio!” continuò..,” ..così come lo è linda!” ..e il numero del messaggio criptografato sul cellulare ne è la password di accesso!” concluse eccitata. “ E’ vero!” disse il tenente, “ ora sei tu ad essere un genio!” esclamò. “Si,si..,lo so!... domattina ,con calma, vedremo di quale banca si tratta, eh tenente?” replicò Laura soddisfatta. “Già!” esclamò Harvey, “ in fin dei conti sono solo le cinque del mattino quasi. Solo altri ¾ d’ora per arrivare a casa, un altro per una meritata doccia..e poi, finalmente due belle ore di sonno piene..prima di completare il rapporto per il capo entro le nove!” concluse ironico Harvey. “ Ok, ok!..non aggiungere altro!” rispose Laura, “ lo vedi quello ?” disse indicandogli il divano ,“ ti tocca quello.., ma è piuttosto comodo, tranquillo !”. “Grazie…grazie..!” esclamò il tenente prostrandosi scherzosamente ai sui piedi.,” mi hai salvato la vita..,grazie!” Laura non potè trattenere una piccola e sincera risata. “Va bene, va bene ! ..qui c’è qualcosa da bere se ti va.! disse mentre si assentava un secondo. “ ..perfetto” gli rispose prendendo una bottiglia di porto ed un bicchiere. “ ne vuoi un sorso ? Gridò. “ Che cos’è ?” gli rispose dall’altra stanza. “ ..un buon vecchio porto.!” Urlò. “ Non urlare..,sono qui!” disse Laura rientrando. Aveva un accappatoio tra le mani. ” solo un goccetto. E non farti venire strane idee!” esclamò, “ e questo è per la doccia. Il bagno e dietro quel muretto! Concluse indicandoglielo. “ Grazie!” rispose il tenente che le aveva già riempito il bicchiere. “..a cosa brindiamo?” chiese Laura. “ …alla risoluzione di questo caso! …e al nostro incontro!” disse infine strizzandole l’occhio.


cico
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Inserito il - 07/05/2009 : 22:26:54  Mostra Profilo Invia a enter un Messaggio Privato
Arrivarono che era già buio e l’aria si era rinfrescata parecchio. Erano stanchi avevano passato in macchina tutto il pomeriggio e parte della serata. Davanti ai fari della macchina si scagliava l’immagine di quella che un tempo doveva essere uno chalet o qualcosa di simile,scesero dalla macchina,evidentemente i suoi tre accompagnatori non dovevano essere nuovi della zona.Pirson estrasse un mazzo di chiavi e provò a selezionarle aiutata dalla luce artificiale di una torcia,gli altri erano impegnati a scaricare le provviste che avevano preso durante la loro breve fermata. Notò che oltre ai sacchetti della spesa uno dei due agenti tirò fuori un borsone,simile a tanti altri solo che nel tirarlo fuori dal cofano prese una forma strana,si avvicinò e capì che dentro c’erano delle armi,sicuramente un fucile e chissà cos’altro. Nel frattempo Pirson aveva aperto la porta d’ingresso e acceso la luce dell’atrio,tutto prese forma e si rese conto che ovunque si trovasse quello era veramente un bel posto. Entrarono in casa e mentre i due agenti riponevano i sacchetti e il borsone,Pirson lo invitò a fare un giro fuori. “ alla cena penseranno loro”gli disse. “E’ la prima volta che vengo in questo posto da sola o meglio senza lui”disse e lo guardò profondamente negli occhi. “Sai di chi parlo vero?” Gerry annui “l’ho capito prima,in macchina,ne parlavi come se fosse per te l’unico uomo al mondo”Lei gli sorrise e gli disse “a Quantico,durante il corso,mi hanno sempre rimproverato la mia totale incapacità di mascherare le espressioni facciali,a volte sono state un problema,si capisce subito se qualcuno non mi va a genio o se sono arrabbiata o se sto male per qualcosa. Che ci posso fare sono impulsiva ma fino alla fine imparerò,con lui vicino imparerei prima”. Nel frattempo erano arrivati in fondo alla strada che li aveva portati alla casa,c’era un buon profumo ,non sapeva cosa fosse ma era un buon profumo “quanto tempo staremo fermi qui” chiese Gerry. “Non lo so attendo notizie,spero un paio di giorni. Questo posto è bellissimo di giorno, ci servirà a staccare un po’ la spina,non credo che qualcuno venga a cercarci qui”……
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cicow1
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Inserito il - 09/05/2009 : 22:39:06  Mostra Profilo Invia a cicow1 un Messaggio Privato
La voce del pilota che annunciava l’arrivo all’aeroporto di Dundee, e di allacciarsi le cinture, distolse improvvisamente Linda dai propri pensieri. “Ci siamo!” esclamò Strathmore. Fino a quel momento il viaggio era stato abbastanza rilassante; nessuna turbolenza, tanto che si era quasi dimenticata che stesse volando. Ora però si sentiva come chiusa in un ascensore in caduta libera dal 50 piano, con il cuore che le arrivava in gola e le mani affondate nei braccioli della poltrona. Di nuovo. “Mamma mia!” esclamò. “ Durerà poco!” la rassicurò. Ed ebbe ragione. Poco dopo l’aereo toccò terra. Fu l’unico momento in cui lo sentì sobbalzare, scuotersi. Ma ne fu felice. “..finalmente!” disse. Poi l’aereo si fermò. Strathmore slacciò la sua cintura e le si avvicinò per aiutarla, poi le fece strada fino al portellone che si stava già sollevando. In fondo alla scaletta, composto, un uomo in completo grigio, cravatta e berretto nero, che teneva tra le mani, li attendeva. Linda non poté fare a meno di osservarlo. Le parve la copia perfetta di Victor, l’autista rimasto a Philadelpia. “Non è la stessa persona! Vero?” sussurrò a Strathmore mentre scendevano. “ Certo che nò !” gli rispose fermandosi e voltandosi. “ Sarà..! Ma sembrano fatti in serie i suoi autisti!” disse ironica Linda. “ Non è solo un autista miss Linda! Joseph è molto di più. Gestisce tutta la mia tenuta nei pressi di Glamis, dalla manutenzione alla contabilità!” concluse. “ Deve fidarsi molto di lui !” osservò Linda. “Totalmente!” rispose mentre riprendevano a scendere. “Benvenuto a casa !” disse Joseph appena toccarono il suolo della Scozia. “ Benvenuta in Scozia miss Linda. E’ una terra bellissima, e si troverà bene qui!” continuò porgendole la mano. “ Grazie!” gli rispose.”Bene Joseph.., hai predisposto tutto?” chiese Strathmore dandogli una pacca sulla spalla. “ Certo signore! ..esattamente come lei aveva ordinato!” . Più lo osservava, e più Linda si convinceva che fosse davvero uguale a Victor. A poche decine di metri dall’aereo una limousine blu scuro li aspettava. “Prego!” disse Joseph invitandoli verso l’auto. Così come Victor, anche Joseph fu estremamente preciso e gentile , accompagnò Linda e le aprì la portiera. “ ..grazie!” disse mentre vi saliva. Incominciò a guardarsi intorno. Era più o meno così come le aveva viste in decine e decine di film. Due divani in pelle chiara pregiatissima, separati da un tavolino in legno e cristallo. Strathmore le era seduto di fronte. “ E’ la prima volta che entra in una limousine, vero?” le chiese mentre pigiò un pulsante che fece alzare il vetro per separarli da Joseph, che intanto si avviava verso l’uscita dall’ereoporto. “Veramente… è da ieri sera che si susseguono una serie di..prime volte!” precisò Linda. “Ha ragione!” le rispose. “Perché, se si fida così ciecamente di Joseph..,ha appena alzato il vetro? chiese improvvisamente. Strathmore ebbe una breve esitazione. “ domanda intelligente!” disse poi. “ Vede miss Linda..” continuò “..non sempre un genitore racconta tutto ai propri figli, anche se sarebbe disposto a morire per loro!” concluse. “..risposta altrettanto intelligente!” osservò Linda, “ ..ma vaga!” concluse. “ Miss Linda.., non sarei arrivato dove sono se non mi fossi sempre comportato così!” le rispose sorridendo. “ tra circa mezz’ora saremo a casa, e potrà telefonare a sua sorella!” . “Si, non vedo l’ora di sentirla!” esclamò. “ Poi potrà riposarsi se lo desidera, o farsi una passeggiata tra gli stupendi giardini che circondano la mia casa!” credo che prima farò una doccia.., poi vada per la passeggiata!” rispose Linda. “ Domattina invece..faremo la prima visita al castello di Glamis, come due normalissimi turisti!” disse Strathmore. “ Bene!” esclamò Linda..” così lo conoscerò finalmente questo benedetto castello!” concluse entusiasta. “ Maledetto miss Linda.., forse è meglio dire..maledetto!”

cico
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Inserito il - 12/05/2009 : 09:28:25  Mostra Profilo Invia a enter un Messaggio Privato
"L'avete rilasciato ieri sera"disse l'avvocato a Lemhan con tono ironico e al quanto stizzito."Certo,non avevamo niente contro di lui e non ci ha detto niente che possa interessarci. Quell'uomo non c'entra niente con questa storia"rispose Lemhan che,contrariamente a Pirson,era credibilissimo quando mentiva. Mentre l'avvocato usciva dalla stanza,seguito da un paio di suoi assistenti,Lemhan si lasciò cadere sulla sedia. Era stanco,aveva passato tutta la notte in ufficio in attesa della venuta dell'avvocato e preparando la richiesta di "protezione testimoni"che avrebbe inoltrato al capo in mattinata. Si era sentito anche con Pirson e con lei avevano deciso che la cosa migliore era fermarsi allo chalet ancora qualche giorno e avevano pianificato un ipotetico piano di fuga se malauguratamente ce ne fosse stato il bisogno. Mentre si versava l'ennesimo caffè nel tazzone, pensò che forse era giunto il momento di dare spazio alla sua storia con la sua collega,sorrise,era buffo,la vedeva ancora come una collega e invece,da un paio d'anni,era la sua donna. Gerry,si svegliò,guardò l'orologio,era prestissimo eppure il sole era già alto e invadeva prepotentemente tutta la camera,si affacciò alla finestra che dava direttamente sul bosco dal quale provenivano odori e suoni che non aveva mai sentito,era una sensazione meravigliosa. Dopo essersi lavato,decise di non mettere il vestito e partì in cerca di qualcosa di comodo. Nell'armadio trovò un jeans e una felpa più o meno della sua misura e un paio di scarponcini comodi anche se un pò fuori luogo,vista la temperatura. Scendendo percepì l'inconfondibile odore della pancetta che sfriggeva e la voce di Pirson che parlava con qualcuno al telefono,sicuramente Lemhan visto che chiuse la telefonata con un "ciao amore".Si affacciò in cucina e trovò tutta l'allegra compagnia già in piedi e indaffarati a preparare la colazione,salutò ma solo Pirson gli rispose. Notò che i due agenti non parlavano mai e si intendevano con lo sguardo,addirittura sembrava che fossero programmati tanto erano automatici i loro movimenti. Nonostante la loro mole erano di una leggerezza e velocità impressionante,in poco tempo avevano imbandito la tavola,preparato il pane col burro,versato il succo d'arancia e stavano aspettando,in piedi,che Pirson finisse. La colazione era abbondante ma la divorarono in poco tempo,poi mentre i due sgombravano tutto,Pirson salì di sopra e lui decise di uscire fuori a fumarsi una sigaretta,la prima della giornata,sicuramente non l'ultima....
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Inserito il - 12/05/2009 : 21:38:56  Mostra Profilo Invia a cicow1 un Messaggio Privato
Il profumo del caffè appena fatto invase la stanza. Laura, ancora assonnata, credeva che stesse sognando; poi sollevò la testa e diede uno sguardo alla sveglia sul comodino: le 8 e 42. Un leggero tocco sulla porta, che si socchiudeva, la fece voltare. “Posso?” chiese Harvey senza entrare. “Si, vieni pure!” rispose un po’ confusa. Portava un piccolo vassoio con del caffè fumante, camminava come un automa , lentamente.. “Nooo.., non ci posso credere!” esclamò Laura sorridendo..”..grazie!” . “ Di niente” rispose porgendole il vassoio, “ ho pensato che ti avrebbe fatto piacere!” proseguì. “ è un pensiero bellissimo…Poul!” disse mentre si tirava su ed afferrava la tazza con entrambe le mani. “ ..e il tuo rapportò?” gli chiese sorseggiando il caffè. ” Al diavolo il capo !” rispose mentre le sistemava un cuscino dietro la testa. “ ..grazie!” disse Laura sempre più sorpresa. ”Non abbiamo molto tempo, e di qualsiasi cosi si tratti…dobbiamo giocare d’anticipo! Per il rapporto c’è tempo!” proseguì il tenente. “ Si, hai ragione.!” Ci furono attimi di silenzio ; entrambi si guardavano. Poi Laura posò la tazza sul vassoio che Poul teneva ancora tra le mani. “ bravo! ..il caffè era veramente ottimo!” Lui continuava a fissarla in silenzio. “ Poul..?” esclamò. “ ..che c’è?” chiese come se cadesse dalle nuvole, “ Poul…dovrei alzarmi.., e vestirmi!” . “Hai ragione..,scusami scusami!” rispose avviandosi. Poi si voltò, “..il fatto è..che è impossibile staccarti gli occhi di dosso Laura!” . “Poul.., non attacca; sù..vai..!” . “ok..ok!” disse infine chiudendo la porta. Rimase qualche istante ancora così, affondata nel cuscino. Era da tanto che non si sentiva in quel modo ; Poul era sicuramente un bell’uomo, e sentirsi così al centro della sua attenzione, essere corteggiata..le procurò sensazioni che aveva quasi dimenticato. Poi si alzò e in pochi minuti era già pronta. ““Sei stata velocissima!” disse vedendola arrivare. “ Sei stato tu a dire che dobbiamo giocare d’anticipo! ..nò ? quindi andiamo!” rispose dirigendosi alla porta. “Un momento un momento !” esclamò..” fammi prendere le chiavi della macchina!” Appena fuori Harvey rimase incantato nel rivedere ora, alla luce del sole, quel prato con tutti quei fiori. Era degno dei migliori giardini inglesi. “ Porc..!” esclamò poi improvvisamente. “ Cosa c’è ?”! Ho lasciato la macchina sotto casa di Linda stanotte, ricordi?” . “ Già, hai ragione!” rispose. ” Dai andiamo!” continuò. “ No!” disse lui, “ tu aspettami qui, farò una corsa, e intanto chiama questa persona..!” le disse componendo un numero al cellulare e porgendoglielo. “ dì che sei con me e che abbiamo bisogno urgentemente di un informazione!” urlò mentre si avviava speditamente. “..che cosa devo chiedere ?” disse Laura ad alta voce.. “ ci servono le coordinate bancarie di Linda!” …poi lo vide scomparire dietro l’angolo. Laura aspettava che rispondesse qualcuno, ma niente. “ Non c’è campo!” pensò. Si spostò lungo il marciapiede. Schiacciò il pulsante delle chiamate recenti per riprovarci e vide che il numero appena composto era quello di una donna, Sara. Sentì una improvvisa, e sopratutto inattesa vampata di calore avvolgerla. Fece ripartire la chiamata. Finalmente squillava. “Sara?..mi chiamo Laura Lowslet,.. mi trovo insieme al tenente Poul Harvey. Abbiamo bisogno del suo aiuto.!” Disse mentre Poul sopraggiungeva con la macchina. Lo vide accostare ed aprire la portiera. “ ci servono le coordinate bancarie di una persona..!” continuò mentre saliva a bordo. “ ..metti il viva voce!” esclamò Poul. “ non lo so come si fa, ok !” disse seccamente Laura. “ ..si.., le coordinate bancarie di Linda Holland, 34 anni, scomparsa da ieri..! urlò al cellulare. “ ..credo che la tua bella amica voglia parlare direttamente con te!” gli disse voltandosi e mettendo una mano sul cellulare. “dille che se non ci da quella informazione entro due minuti…si ritroverà a programmare gli scambi dei semafori…..invece del database anagrafico di Philadelphia.” urlò. “credo che ti abbia già sentito !” osservò Laura. “ Ok, va bene!” rispose poi al cellulare per poi chiudere la comunicazione. “Allora?” chiese Poul.. “ha detto che richiama tra pochi minuti la tua amica “! . “Ma cosa ti prende?” le chiese confuso. “..niente, perché?” gli rispose. “…e poi non è una mia amica, ma solo una collega, e neanche bella!” precisò. “tu invece si, ..si che lo sei !” disse poi cambiando tono.. ”e quando ti arrabbi…lo sei ancora di più!”. “..pensa a giudare!” esclamò Laura. Lo squillo improvviso fece scivolare il cellulare dalle sue mani. “..sarà la tua…collega!” gli disse raccogliendolo e dandoglielo. Harvey rallentò ed accostò così rapidamente che si beccò un bel po’ si strombazzate delle auto dietro di loro. “ Pronto, Sara?” chiese. “..ok, un attimo!” disse prendendo una penna. “ Scrivi!” disse a Laura. “ ..e su cosa scrivo?” esclamò cercando qualcosa allo scopo. “ Scrivi dove vuoi…,anche sul tetto, sul vetro…ma scrivi!”. “Ok, ok!” gli rispose. Harvey gli dettò prima una sigla, quella della banca, poi, velocemente, i numeri delle coordinate. Laura stava scrivendo tutto sul suo braccio. “Piano..!”esclamò “sono sudata…e non scrive bene, ok?”. Finalmente, la lunga serie di numeri e lettere finì. Harvey stava per accendersi una sigaretta. Lei gliela prese è la lanciò dal finestrino. “ Non si fuma in auto!” .


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Inserito il - 13/05/2009 : 10:26:57  Mostra Profilo Invia a enter un Messaggio Privato
...si sedette su una poltrona a dondolo da esterni,e si accese la sigaretta. Si guardò intorno qualcosa di simile l'aveva visto in tv e nelle agenzie che insieme a Linda avevano contattato prima di comprare casa. Era bellissimo,il sole filtrava tra i rami fitti del bosco,querce secolari si scagliavano verso il cielo ed era una festa di suoni e colori. C'era poi il tipico odore di umido che mescolato al sottobosco produceva un'essenza straordinaria. Anche quello era un posto che sarebbe piaciuto a Linda,forse un pò troppo isolato ma bellissimo. Non si accorse nemmeno che la sigaretta gli si era consumata fra le dita e lui non l'aveva quasi fumata,tanto era assorto nell'osservazione del posto."Allora?che ne pensi?è stupendo?"al suo fianco c'era Pirson,che contrariamente al giorno prima,indossava una tuta che metteva in risalto due cose,il fisico perfetto e la pistola sotto il giubbino, aveva raccolto i capelli castani in una treccia,i suoi occhi erano grigio verdi,nella sua semplicità aveva molto di Linda."Si è bellissimo,un piccolo angolo di paradiso"rispose."Vieni voglio farti vedere una cosa"gli disse e incominciò a camminare davanti a lui,non era facile starle dietro e sinceramente era meglio così,quella donna,come tutte,lo metteva in imbarazzo,non sapeva mai esattamente cosa dire quando era con un donna,e poi non era male starle dietro,quella tuta era spettacolare. Man mano che camminavano si sentiva il rumore che aumentava,sicuramente dell'acqua,pensò ma non era preparato a vedere quello che da lì a poco fu chiaro ai suoi occhi. Davanti a loro un fiume e una serie di piccole cascatelle e tutto intorno una vegetazione acquatica magnifica,una piccola insenatura naturale dove poter pescare e due canoe ormai in disuso"Questo è veramente un angolo di paradiso"disse Pirson "manca solo Linda" pensò lui.
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