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leila
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Inserito il - 01/04/2009 : 22:54:04  Mostra Profilo Invia a leila un Messaggio Privato
Accecato dalla luce improvvisa e non ancore lucido del tutto, vedeva la sagoma dell'uomo sulla porta acquisire sempre più tratti a lui familiari.In quel momento l'uomo parlò " Salve signor Gerry", fu allora che ebbe la certezza dell'identità di quell'uomo e del perchè lui si trovava lì.
Il signor Torner era un noto magnate cittadino, e per sua sfortuna anche il suo migliore cliente.
Torner era a capo di un grande impero finanziario, alcuni sostenevano non del tutto leciti, trattava di tutto, alimentari, abbigliamento, automobili,preziosi e tant'altro, era temuto e rispettato da tutti,
ma a lui aveva affidato anche le mutande. Era stato l'inizio della fine. Ricordò il giorno in cui fù convocato nello studio personale del signor Torner, ricordò l'emozione che aveva provato nell'avere in mano la delega a gestire somme che lui non aveva mai visto,ricordò la felicità di Linda quando lui tornato a casa gli propose il trasferimento in quella bella villetta, dove più volte si era soffermati a sognare.Ricordò gli sguardi di ammirazione e un pò d'invidia dei suoi colleghi,ricordò i complimenti del capo,ricordò tutti i progetti che erano figli delle particelle a lui spettanti.Ed ora era li, in quello squallido e freddo magazzino di fronte al padrone della sua sorte.
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cicow1
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Città: monteparano


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Inserito il - 02/04/2009 : 09:02:57  Mostra Profilo Invia a cicow1 un Messaggio Privato
C’è qualcosa che non torna” disse. Quelle parole trasudavano ansia, e paura. Laura le si avvicinò,inginocchiandosi ai piedi della poltrona, strinse le sue mani. “Cosa c’è Linda?” “Cosa succede?” Era così densa l’agitazione che emanava che la si poteva tagliare con una lama. “Sta accadendo qualcosa” rispose “qualcosa di strano Laura”. Improvvisamente si alzò, così di scatto da far barcollare Laura, che assaporò il freddo contatto del pavimento sotto la sua gonna. “Scusami” le chiese Linda. “Come ha fatto la polizia a sapere dell’aggressione a Gerry? A sapere quanti lo hanno rapito?..e in così breve tempo?” “forse” continuò Laura “passava qualcuno che ha visto”..”magari proprio un poliziotto”.. “si” replicò Linda con apprensione.” Qualcuno che già conosceva Gerry, che sapeva della mia storia con lui…e che conosceva già il mio numero di telefono?”dai Laura”.. Un attimo.Silenzio.”Hai ragione”..”si che hai ragione …; e cosa facciamo adesso?” Linda le si avvicino e, senza dire nulla, la strinse in un abbraccio caldo ed interminabile. “Cosa c’è Linda?” Stringendola più forte “ Grazie.., grazie.., non mi abbandoni mai”. Laura stavolta senti il caldo contatto delle sue lacrime scenderle sulla spalla. “..e come potrei movimentare la mia vita senza di te?” le disse sorridendo con gli occhi gonfi di dolcezza come un mare in piena.

cico
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Utente Super



Regione: Puglia
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Inserito il - 02/04/2009 : 09:38:22  Mostra Profilo Invia a enter un Messaggio Privato
Il tono della sua voce non era più dolce e appiccicosa come quando trimestralmente si complimentava con lui per gli enormi profitti che entravano nelle sue tasche.Tutti soldi puliti,regolarmente dimostrati da movimentazioni azionarie lecite.Una marea di soldi che entravano,non sempre puliti e ne uscivano candidi."Avrei potuto farti uccidere in qualsiasi momento,ma preferisco darti un'altra possibilita"disse Torner accendendosi uno di quei maledetti sigari a lui tanto cari.E continuò"non voglio accusarti di aver lavorato male,ne tantomeno di esserti approfittato di me ma,stavolta si fa a modo mio.Ho perso cinque milioni di dollari e la cosa non mi è piaciuta.Ho un sacco di nemici e i federali mi stanno alle calcagna.Ecco perchè mi servi ancora,se riuscirai a fare quel che ti chiederò sarai libero di andare o rimanere,ti farò riavere tutto quello che hai perso,lavoro,casa,soldi,reputazione e forse anche la tua donna,contrariamente il mondo si dimenticherà presto di te,ammesso che non l'abbia già fatto"A quelle parole si sentì rincuorato,fino a quando fosse tornato utile sicuramente non avrebbe dovuto temere nulla.G si schiarì la gola e chiese di sapere quali fossero i suoi piani e sopratutto quando sarebbe potuto tornare a casa."C'é un tempo per tutto"fu la risposta di Torner mentre risaliva le scale........
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cicow1
Utente Medio



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Città: monteparano


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Inserito il - 02/04/2009 : 13:36:47  Mostra Profilo Invia a cicow1 un Messaggio Privato
"Cosa fai?“ chiese Linda sfiorandole una lacrima cadente, “piangi anche tu ora?” , “no” rispose Laura tamponandole con le dita ,“sai che facciamo adesso?” proseguì, “cosa?” continuò Linda “la chiamiamo noi la polizia,e raccontiamo tutto”. Mentre parlava aveva già in mano il cellulare, ma Linda la bloccò. “Non farlo. Non credo sia una buona idea”. “Perché?” disse Laura, “Cosa racconto?” proseguiva Linda “ Che ho ricevuto una loro chiamata? Falsa probabilmente. Che hanno rapito un uomo e un cane? Che lo conosco da 5 anni e che non lo vedo da 2 ma so che è stato rapito? Senza contare poi il fatto che potremmo peggiorare la situazione di Gerry stesso. Potremmo rischiare la sua vita..lo capisci ?” Laura richiuse il cellulare, “ è vero” disse, “e smettila di mangiarti le unghia”. Linda non l’ascoltò, “ e tutta una montatura, tutta, completamente”. Andandole incontro, puntandola “ Due ragazzini, di notte, in un parco desolato..ti sembra normale? Perché poi rapire anche il suo cane..me lo spieghi? Poi…non ci sentivamo da anni con Gerry, non conosceva questo numero di telefono, e non ha parlato con la polizia, quindi come hanno fatto ad arrivare a me ? Spiegamelo” le urlò quasi strattonandola “spiegamelo Laura” …, “Ti prego” le rispose,”stai calma Linda”..,”non agitarti così”.. “ok,ok, ..mi calmo” rispose sedendosi nuovamente sulla poltrona.,”mi calmo”. “Brava” disse Laura. "hai una sigaretta?" le chiese Linda..

cico
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cicow1
Utente Medio



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Inserito il - 02/04/2009 : 14:59:03  Mostra Profilo Invia a cicow1 un Messaggio Privato
..il filo conduttore è lo stesso, e le strade non sono divise,ma parallele. Sto raccontando semplicemente da un punto di vista diverso.

cico
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Solomon
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Regione: Toscana
Prov.: Siena
Città: Siena


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Inserito il - 02/04/2009 : 17:12:46  Mostra Profilo  Clicca per vedere l'indirizzo MSN di Solomon Invia a Solomon un Messaggio Privato
certamente ed è fighissimo così...CONTINUA CICO^^

"Quod in aeternum cubet mortuum non est,
Et saeculis miris actis etiam Mors perierit"
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Utente Super



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Inserito il - 02/04/2009 : 19:20:52  Mostra Profilo Invia a enter un Messaggio Privato
Non sapeva bene quanto tempo fosse passato da quando Torner era andato via,ne riusciva a calcolare da quanto tempo si trovava in quel posto,la testa aveva smesso di fargli male e adesso aveva freddo e fame.Si frugò in tasca e non trovò le sigarette ma lo scontrino del collare.Il cane!All'improvviso si ricordò di lui,dopo il colpo se l'era completamente dimenticato.Chissà che fine aveva fatto,chissa dov'era,gli augurò di trovare un padrone più tranquillo e una casa che l'ospitasse.La porta si aprì e scesero due grossi ceffi che lo presero saldamente dalle braccia e quasi alzandolo di peso lo portarono di sopra.Si ritrovò in un grosso capannone quasi abbandonato,sicuramente qualche attività di Torner in disuso,si coprì gli occhi accecati dall'improvvisa luce del sole.Era mattina quindi,non aveva passato tanto tempo lì sotto.Lo caricarono in macchina,anche lì puzza di sigaro,ma a fumarlo non era Torner,un terzo scagnozzo che partì di corsa appena lo sportello si chiuse."Ti lasceremo vicino al pronto soccorso,così ti farai medicare il taglio dietro l'orecchio"disse l'autista e"mi raccomando un incidente,sei caduto da qualche parte,cerca di essere convincente,non metterti a parlare con il medico o l'infermiere,fatti medicare e basta.Ci faremo vivi noi.Ah,a proposito,se dovessi cercare di scappare o di fregarci,farai la stessa fine del tuo cane.Quella maledetta bestiaccia stava quasi per staccare la mano a Eddy,l'ho dovuto fare fuori"......
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cicow1
Utente Medio



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Inserito il - 02/04/2009 : 21:27:03  Mostra Profilo Invia a cicow1 un Messaggio Privato
..."che cosa vuoi ?"..le chiese sorpresa, "dai, dammi una sigaretta". " Ma tu non fumi..,non hai mai fumato" replicò.
" Beh, e llora ? Inizio ora ok ?"..."Non se ne parla nemmeno" fù la risposta di Laura. "Per favore" insistette Linda più seccamente.
"Ok, ok, come vuoi" Tirò fuori una sigaretta e gliela porse, sorridendo nel notare che non riusciva nemmeno a tenerla tra le dita.
Dopo averla accesa, e fatto il primo tiro, il viso di Linda somigliava più ad un bellissimo sole al tramonto. "Forse avevi ragione tu" le disse con filo di voce, spegnendola. "Ti avevo avvertita nò ?" concluse Laura. "Dobbiamo fare qualcosa" continuò. "Si, lo sò"rispose Linda. Il tono della sua voce era più eloquente di qualsiasi altra parola. Tentava di ricollegare quanto successo, di ripassare mentalmente la telefonata ricevuta, ma tutto le pareva ancora più confuso. "A cosa stai pensando" le chiese Laura avvicinandosi.
Ora Linda incominciava a dare peso a dettagli che prima, a caldo, le erano sfuggiti. " Non mi hanno nemmeno chiesto di andare in centrale, ne detto da dove mi stavano chiamando, o chi fosse a chiamarmi !...Ti rendi conto? " "Cosa ?" rispose Laura perplessa.
" Cioè mi vuoi far credere che non ti hanno neanche detto con chi stavi parlando ? un nome, niente? "No" disse LInda "niente"." La persona con la quale parlavi ti avrà pur detto qualcosa nò appena hai risposto..,sono il tenente tizio...o il commissario caio.,qualcosa insomma?" "No" gridò Linda angosciata "Niente cristo, niente ok ? Niente !..e smettila anche tu di torturami adesso"
"Scusami, scusami " le rispose Laura afferandole le mani e stringendole dolcemente.

cico
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Inserito il - 02/04/2009 : 23:14:44  Mostra Profilo Invia a enter un Messaggio Privato
In quel preciso momento capì che non avrebbero esitato a far fuori pure lui,se solo ne avessero avuto la possibilità,anzi se lui avesse dato loro la possibilità.Decise di muoversi con cautela e soprattutto di restare calmo,non era certo nelle condizioni opportune e non voleva giocarsi tutto subito.Arrivati al pronto soccorso lo fecero scendere non senza ricordargli che a breve si sarebbero fatti vivi e prima che se ne potesse rendere conto erano spariti.Decise di non andare in ospedale d'altronde la ferita quasi non la sentiva e il mal di testa era sparito da un pezzo,ritornare a casa e prepararsi alla loro prossima mossa ecco cosa doveva fare.Incominciò a camminare velocemente ma più cercava di ricostruire il tutto e più rallentava,si rese conto che ci avrebbe messo una vita per arrivare a casa a piedi.Non aveva soldi per un taxi ne per telefonare a qualcuno,poi pensò che in realtà non aveva nessuno a cui telefonare,erano spariti tutti,colleghi,amici,dipendenti dello studio,tutti se l'erano filata quando le cose incominciarono ad andare male.Si ricordò dell'analista,l'unico col quale ancora riusciva a parlare,l'unico che lo stava aiutando,l'unico che sapeva,"l'unico che sapeva" si ripetè ad alta voce,e ricominciò a camminare velocemente.....
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cicow1
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Inserito il - 03/04/2009 : 09:58:25  Mostra Profilo Invia a cicow1 un Messaggio Privato
“Quello che ancora non capisco è se sei preoccupata più per te o per Gerry” le disse infine. Linda pareva turbata “ Non lo so…,non lo vedo da tanto tempo..è vero, ma gli ho voluto bene” rispose. “ E probabilmente gliene vuoi ancora” . “ Si, ma non nel senso che potresti intendere tu” precisò Linda. “Non volevo alludere a nulla” confermò Laura, “piuttosto, hai ancora un suo numero di telefono, di cellulare, un indirizzo..,qualcosa per rintracciarlo insomma?”. Linda scosse la testa, “ no” disse, “ sono passati più di due anni..,e di lui l’unica cosa che mi rimane sono solo dei ricordi, nient’altro”. Laura sospirò, poi si avvicino alla finestra, la aprì e si accese una sigaretta. Il fumo si scagliava come densa nebbia sullo sfondo buio di quel cielo spento. “qual è il tuo ruolo in questa storia.., perché proprio tu?” disse. “Magari lo sapessi” continuò Linda “Sono solo una laureata in storia..che arrotonda tra avvocati e commessa in un negozio. Cosa possono volere da me?, cosa vogliono! E chi sono queste persone? “Forse lo sapremo prestissimo” disse Laura gettando la sigaretta e richiudendo velocemente la finestra. “Cosa c’è ?” chiese Linda agitata. “Spegni la luce e vieni qui” le rispose. Linda le si avvicinò. “Guarda giù” “La vedi quell’auto scura? E’ appena arrivata, ma non è ancora sceso nessuno” . Linda portò la mano destra sulla fronte per proteggersi dai riflessi sul vetro della finestra; non riusciva a vedere chiaramente. “ Chi saranno? E come fai a sapere che sono qui per noi.., per mè ?” disse preoccupata. “Ascolta” proseguì Laura, “sono quasi le due, non c’è nessuno in giro, ti hanno telefonando spacciandosi per la polizia.., ora questa grossa auto scura sotto casa tua ? Credi che si stiano facendo una passeggiata? “ Oh cristo” esclamò Linda..” e cosa facciamo adesso?” continuò agitata. “Non lo so” rispose. Anche Laura era preoccupara adesso. Si affacciarono timorosamente al vetro. Tre uomini uscirono dall’auto. Il rumore brusco della chiusura delle portiere risuonò come un fracasso infernale in quel silenzio notturno che regnava pochi istanti prima. Sobbalzarono dallo spavento.

cico
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Inserito il - 03/04/2009 : 11:20:42  Mostra Profilo Invia a enter un Messaggio Privato
La porta era aperta,come al solito,ma la segretaria,stranamente non c'era.C'era invece un certo disordine sulla scrivania e il telefono fuori posto.Proseguì per il corridoio fino allo studio e là si che c'era disordine,sembrava fosse passato un uragano.C'era di tutto,cartelle cliniche,foto,appunti,indirizzzi,cassette magnetiche siglate con nomi di persone,ninnoli e oggetti d'arredamento misti a vetri in frantumi,capì immediatamente che non si trattava di un trasloco,sicuramente qualcuno cercava qualcosa.Si guardò attorno con più attenzione,cercava qualcosa che attirasse la sua attenzione,magari un particolare che servisse a capire il perchè di quel disastro,eppoi, il dottore e la segretaria che fine avevano fatto,dov'erano?Un brivido freddo lo attraversò,cercò di non pensare e decise di sparire da quel posto.Ripercorse il corridoio e prese per l'uscita quando davanti a lui comparvero due persone,armi in pugno,che gli intimarono di stare calmo e alzare le mani.Lui non stette calmo e non alzò le mani,semplicemente si impietrì,il tetto incominciò a girargli sopra la testa e un velo grigio gli coprì gli occhi,non sentì cadersi per terra.....
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cicow1
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Inserito il - 03/04/2009 : 14:47:26  Mostra Profilo Invia a cicow1 un Messaggio Privato
Li seguirono con gli occhi fino a vederli scomparire sotto la finestra. Il silenzio che ora regnava era disturbato solo dai loro respiri, pesanti, profondi. Linda si diresse al telefono. “non serve a niente” intervenne sottovoce Laura, “chiunque tu voglia chiamare non arriverà mai in tempo. Sono già qui Linda..,qui!” . “Mi dispiace Laura.., mi dispiace tanto” le disse piangendo e abbracciandola, “per colpa mia ora sei in pericolo anche tu”. “Non è questo il problema” replicò Laura sorridendole, “cerchiamo piuttosto una via d’uscita”. La prese per mano e la trascinò via. “Dove andiamo?” disse Linda confusa, “ce l’avrà un uscita di sicurezza questo palazzo no ?” “Si” le rispose. “ Bene, andiamoci” esclamò tenendola sempre per mano. Erano già fuori dall’appartamento. Il rumore dell’ascensore si faceva sempre più vicino, troppo vicino. “ Dai Linda..,muoviamoci, ce li abbiamo addosso !”. “Di la..” le disse puntando il dito, “ dobbiamo andare da quella parte!” Appena svoltato sulla sinistra si apriva davanti a loro un corridoio. “Quella in fondo è la porta che dà sulle scale di sicurezza” disse Linda mentre correvano. Era solo un corridoio, poche decine di metri,…ma lunghi come chilometri.. Quella porta pareva irraggiungibile. “Togliti le scarpe” disse Laura correndo.. “ Cosa?” replicò Linda. “Dai” le rispose mentre già si stava togliendo le sue., “correremo più forte così”. “Hai ragione” concluse Linda. Stranamente la porta di sicurezza, a dispetto di tutte le scene simili viste nei film, si aprì subito, per fortuna. Ma altrettanto reale fu la sensazione spiacevole del freddo metallico sotto i loro piedi appena imboccarono le scale antincendio.

cico
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Inserito il - 03/04/2009 : 15:05:04  Mostra Profilo Invia a enter un Messaggio Privato
Questa volta niente buio,niente odore di benzina,niente mal di testa anzi,la sensazione era di benessere fisico e mentale,l’ambiente,lo riconobbe subito,era quello di un ospedale,tanta luce e un pungente odore di disinfettante.Si guardò intorno e si vide collegato ad uno strumento elettronico dove comparivano lettere e numeri,sul braccio il quasi invisibile ago che lo collegava ad una flebo,di fianco nessuno,era solo in quella stanza e la porta era chiusa.Non tentò nemmeno di alzarsi,la sensazione di piacevolezza era così forte che affondò nel cuscino,cercò di ricostruire l’intera storia delle ultime 24 ore.In tutta la sua vita non aveva mai vissuto un’esperienza simile ne tantomeno se l’era immaginata.La porta si apri ed entro un’infermiera con un gran vassoio,lo salutò cordialmente, gli si avvicinò e pose il tutto sul comodino di fianco,controllò i vari tracciati e ticchettò sul sacchetto della flebo,”deve sforzarsi a mangiare qualcosa”gli disse la donna”è ancora troppo debole,ma si rimetterà in breve” gli accennò un sorriso e silenziosamente scomparve dalla stanza.Chi non fù silenzioso,invece,furono le due persone che entrarono immediatamente dopo.Li riconobbe subito,erano le stesse persone che aveva visto dal suo analista prima di svenire.”Salve” disse l’uomo “sono l’agente speciale Lemhan,lei è la mia collega,agente speciale Pirson”mentre l’uomo continuava a parlare,pensò di essere veramente nei guai,era passato dalla padella alla brace,quelli erano agenti federali.....
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leila
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Inserito il - 03/04/2009 : 19:01:42  Mostra Profilo Invia a leila un Messaggio Privato
Linda e Laura si conoscevano da quando erano piccole,erano vicine di casa,poi all'età di 12 anni Linda per motivi di lavoro dei suoi genitori si trasferì.La loro amicizia si rafforzò, esattamente due anni fa,quando entrò in quel grande magazzino il suo primo giorno di lavoro e la rivide. Fu la prima persona che le venne presentata dal datore di lavoro e le dissero che l'avrebbe affiancata solo per una settimana,in modo tale da spiegarle tutte le sue mansioni,dopo di che Linda avrebbe incominciato a gestirsi da sola.Ci fu un attimo di silenzio e poi Laura disse "Non è possibile...Linda!" e lei rispose " oh, si che è possibile, ciao Laura" e scoppiarono tutte e due in una silenziosa risata. Laura era una ragazza molto allegra, di compagnia,solare e soprattutto umile, si addossava spesso delle colpe per evitare che Linda venisse ripresa, proprio perchè non riusciva nei primi tempi a concentrarsi sul lavoro come doveva e tante volte era completamente assente, ma Laura era sempre pronta ad aiutarla,perchè aveva capito che lei stava attraversando un periodo particolare della sua vita.
Un giorno le disse "Io non voglio sapere cosa ti successo,ma sappi che in qualsiasi momento hai bisogno di me io ci sarò",Linda rispose con un semplice "grazie".
In questi due anni nonostante aveva sempre potuto contare sul suo aiuto,non ebbe mai il coraggio di dirle la verità,ogni qualvolta ne aveva avuto l'occasione, in un attimo cambiava discorso,le saliva un nodo in gola,le si riempivano gli occhi di lacrime, quante bugie le diceva e quanti scrupoli dopo, aveva il timore che se Laura sapesse tutta la verità sarebbe cambiata nei suoi confronti,la loro amicizia non più la stessa.
Ma adesso non poteva più nascondere nulla rigurdante il suo passato dato che aveva messo in pericolo anche lei, ed era ora di raccontare tutto.
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Inserito il - 03/04/2009 : 19:25:56  Mostra Profilo Invia a enter un Messaggio Privato
“Sig.Geremy Spenser,abbiamo la necessità di capire,per il suo bene,che cosa ci facesse lei nello studio del dottor Calvin,ieri sera”gli chiese garbatamente l’uomo.
Geremy era il suo nome di battezzo, lui l’aveva sempre odiato,ma capì dal tono dell’agente che non lo stava trattando da delinquente,decise comunque che era il caso di tergiversare fino a quando non avesse capito cosa volevano da lui.”Sono in cura dal dottor Calvin ormai da quasi due anni,mi capita di dover ricorrere a lui in certi momenti di particolare stress,ed ero passato,senza appuntamento,nella speranza di trovarlo,ma non c’era nessuno,anzi qualcuno c’era,voi”
Cercò di non badare al fatto che mentre parlava,la donna stava frugando nell’armadietto dove c’erano le sue robe e continuò”non so esattamente quello che è successo al dottore ne alla sua segretaria,ma a giudicare dallo stato in cui si trovava lo studio e dalla vostra presenza,sono preoccupato per loro.”Anche per lei dovrebbe”esordì l’agente speciale Lemhan.
Non ci volle molto a fare il riassunto delle sue ultime 24 ore,mentre parlava notò l’interessamento dei due agenti,la donna era più attenta e scriveva appunti strani su un libricino simile ad una agendina.Seppe da loro che il dottor Calvin era stato portato via da tre uomini,uno dei quali ferito ad una mano.Sarebbero stati visti dalla segretaria che era riuscita a scappare e che adesso era sotto protezione.”Non pensavo che il dottor Calvin avesse problemi con la mala”disse G “infatti non ne aveva,sicuramente erano lì per qualcosa che il dottore aveva o sapeva riguardo a qualche suo cliente”rispose l’agente Pirson.
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cicow1
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Inserito il - 04/04/2009 : 00:07:29  Mostra Profilo Invia a cicow1 un Messaggio Privato
Iniziarono a scendere. "Piano" ,disse Linda, "non tirarmi così". "Preferisci che ci raggiungano?" replicò Laura voltandosi.
"Certo che nò" le rispose, " ma così rischiamo di cadere" proseguì, "meglio qualche sbucciastura sulle ginocchia che un proiettile alla schiena" concluse Laura. "Oddio no..,non farmici pensare" esclamò Linda con apprensione. "allora corri".Nonostante scendessero velocemente non si udivano rumori., neppure quello generato dal calpestio di una scala metallica e malconcia. E' vero, erano scalze, ma,stranamente, il silenzio era quasi irreale. Ed i loro inseguitori le scarpe le avevano.
Laura si fermò all'improvviso, tanto da ritrovarsi Linda addosso. "Ma cosa fai?" le chiese,"perchè ti sei fermata?". "Ascolta",le rispose. "cosa devo ascoltare?" continuò Linda confusa, "io non sento nulla, niente". "Appunto" disse Laura.
"Porca miseria" disse, "è vero.., non ci stanno inseguendo". "Già",confermò Laura. " E cosa facciamo adesso laura?". "Torniamo su" le rispose. "Cosa ?" esclamò Linda spalancando gli occhi, " tu sei impazzita". "Ascoltami, ascoltami Linda"le disse Laura afferrandola per le braccia." è una trappola. Ci hanno spaventate e spinte volutamente qui. L'unica via di uscita che abbiamo. Hanno previsto tutto..e ora ci aspettano di sotto". Linda rimase un attimo in silenzio ,"no,no,no,
io sopra non ci torno ok ? Non ci torno".. "Ok, ok"
disse Laura tirandola, " scendiamo allora, andiamogli fra le braccia"
concluse. Linda si fermò come un auto di fronte ad un ostacolo improvviso."no..,io non mi muovo da qui" si sedette su un
gradino," non mi muovo Laura". Ti prego Linda..,non possiamo rimanere qui, senza fare niente". "lo so" le rispose.
"Laura"..continuò. "Cosa c'è?" disse. " Devo dirti una cosa" continuò Linda.." e devo farlo adesso"..prima che sia troppo tardi."tra pochi minuti forse non potrò più farlo.., e non voglio che questo accada" Laura le strinse dlcemente il viso. " Linda..,non è questo il momento, ti prego." "no,no..Forse in un altro momento non avrò più il coraggio per farlo".

cico
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Inserito il - 04/04/2009 : 10:27:32  Mostra Profilo Invia a enter un Messaggio Privato
“Siete un branco di idioti,a volte mi chiedo cosa vi pago a fare”disse Torner ai suoi tre scagnozzi e continuò"Gerry è in ospedale protetto dai federali,la ragazza è fuggita e ancora non sappiamo dov’è,Calvin l’avete azzittito per sempre,la sua segretaria potrebbe riconoscere qualcuno di voi se non addirittura tutti e tre”andava avanti e indietro nel suo studio sbuffando come una vecchia locomotiva,cercando di accendersi il sigaro.
“Bisogna necessariamente sapere dov’è la ragazza, e l’unica cosa che ci rimane per costringere Gerry a lavorare per me” Non sembrava fosse convinto di quel che diceva,lo diceva a se stesso ma ad alta voce.Uno dei tre cercò di prendere un sigaro dalla cassettina sulla scrivania ma immediatamente Torner lo bloccò,”non è roba per te”disse e spostò la cassettina fuori dalla sua portata.”Trovatemi la ragazza e portatela al deposito”
disse Torner “mi raccomando, viva”…..
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leila
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Inserito il - 04/04/2009 : 23:06:48  Mostra Profilo Invia a leila un Messaggio Privato
Ci fu un attimo di silenzio, fece un grande respiro e cominciò a raccontare "Gerry per lei era stato l’unico uomo che aveva deliziato la sua vita, aveva passato 3 anni da favola insieme, lui alle prime armi come agente di borse e lei come segretaria per un avvocato, avevano pianificato passo dopo passo la loro vita e le cose sembravano andare sempre meglio, era come se la fortuna gli avesse baciati.Gerry incominciava a guadagnare sempre più, era come se tutte le sue fatiche fossero ripagate il doppio, a sua insaputa aveva comprato la villetta che loro avevano desiderato, aveva esaudito il suo più grande desiderio. Erano finalmente riusciti a coronare il sogno di una felice convivenza. Ma dopo tre anni le cose incominciarono a cambiare,Gerry era sempre più preoccupato
ma non le diceva niente,fino al giorno in cui gli notificarono lo sfratto della casa e quasi in contemporaneo la banca bloccò i loro conti.A partire da quel momento fu una catastrofe,lei perse il lavoro,Gerry fu sospeso prima e licenziato dopo,gli amici sparirono e tra loro incominciò un lungo silenzio. Le giornate sembravano interminabili, la notte non dormivo, ero sempre a pensare al da farsi, ed ero sempre più preoccupata del suo silenzio.
Il giorno che decise di andare via mi disse “lo faccio per noi,per te,meglio allontanarci e cercare di rifarci una vita separatamente,sei una donna forte,intelligente sicuramente ne soffrirai, ma arriverà il giorno che tutto sarà chiaro e allora mi perdonerai”Prima di andare mi lasciò un recapito telefonico che dovevo usare solo in caso di pericolo,non c’era un nome solo il numero.”……..
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enter
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Inserito il - 04/04/2009 : 23:12:47  Mostra Profilo Invia a enter un Messaggio Privato
Prima di andare via gli dissero che fuori avrebbero messo un poliziotto a piantonare la stanza e gli dettero i loro due recapiti di telefono.Appena chiusa la porta, Gerry si abbandonò a mille pensieri e in breve si addormentò.Fu risvegliato da un leggero mormorio che veniva da dietro la porta.Erano due uomini che parlavano fra loro.Una voce non gli diceva nulla, l’altra lo riportò alla lucidità e alla paura.Era la voce di Torner,che faccia tosta a presentarsi in ospedale nonostante il rischio che correva.I suoi mille informatori,sicuramente l’avevano avvisato del suo ricovero e di dove si trovava,anche dei poliziotti e di tutto il resto.Sicuramente c’erano dei guai e aveva fretta di risolverli,ecco perché era lì ed ecco perché si convinse ancora di più del fatto che non avrebbe dovuto temere nulla,almeno fino alla risoluzione dei problemi di Torner.Cercò il biglietto con i numeri di telefono degli agenti,lo trovò,quello che non trovò fu il telefono,pensò di chiamare l’infermiera ma decise di aspettare,gli agenti sarebbero arrivati con un gran baccano e Torner sarebbe andato via,e comunque non c’era niente di male nel trovarlo lì.I federali non avevano niente in mano e forse non sapevano niente di Torner,ecco cosa volevano da lui,prove contro Torner,qualcosa che lo incastrasse.Si convinse che la cosa migliore era tenerli contenti entrambi,appena fuori dall’ospedale avrebbe aspettato la chiamata di Torner e solo allora avrebbe deciso cosa fare….
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cicow1
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Inserito il - 05/04/2009 : 12:35:51  Mostra Profilo Invia a cicow1 un Messaggio Privato
…“Ok..ok “proseguì Laura, “..,ma non è questo il momento per raccontarmi tutta la tua vita”.. ”Si” le rispose.., ”ma non ti ho detto la cosa più importante”…continuò Linda. “..la cosa più importante ora è non restare ancora qui”, concluse Laura afferrandole un braccio.” Di qualsiasi cosa si tratti avrai tutto il tempo per parlarmene dopo” concluse tirandola.”Perché scendiamo?” chiese Linda.”non hai appena detto che è una trappola e che ci aspettano proprio di sotto?” disse perplessa. “Si”, confermò Laura,“cosi come avranno anche previsto che lo avremmo immaginato”. “Quindi ?” replicò Linda seguendola, “ Quindi scendiamo” disse Laura. Linda si fermò ancora” Non ha senso “ disse..” Potrebbero essersi divisi, e aspettarci sia sotto che sopra, anzi, è la cosa più logica che possono fare, quindi siamo senza via di scampo!” concluse. Laura rimase in silenzio. Sapeva perfettamente che aveva ragione, che era la cosa più ovvia. Uno scenario con un finale soltanto,scontato. O forse no. Forse una soluzione c’era. “Linda”, disse,“ non sanno che siamo in due, e probabilmente non ti hanno mai vista, e poi..un po’ ci somigliamo davvero.”. “ E allora ?” disse linda . “Allora tu resti qui, senza muoverti e senza fiatare. Io salgo e mi faccio catturare” concluse Laura. Linda si accese come un faro sul mare di notte, “tu sei completamente fuori di testa !” disse, ” Come puoi chiedermi questo?”.. Laura le strinse il viso tra le mani, “ non mi faranno del male. Se ti cercano è perché vogliono qualcosa da te” disse,” e poi tu sei troppo emotiva per reggere tutto questo. Senza contare che nessuno,più di te, può scoprire cosa sta accadendo. Io non saprei da dove cominciare.”..”Ma..!” stava per dire Linda. “Nessun..ma” replicò Laura..” è la soluzione migliore..,credimi. Avrai tutto il tempo per pensare ed organizzarti. Aspetta fin quando non sentirai l’auto ripartire, poi ritorna in casa. ” Le disse mentre stava per imboccare i gradini per salire, ma Linda non le lasciava la mano. “Laura !”, disse con voce sommessa. “ Ti voglio bene”..le rispose Laura avviandosi. La sua figura stava quasi dissolvendosi nel buio quando Linda esclamò .” Sei mia sorella Laura”. Si fermò, voltandosi “ Un po’ l’ho sempre saputo dentro di me, e desiderato.” disse con una dolcezza che le scaldò il cuore. Poi scomparve nel buio. Linda rimase seduta sui gradini. Quella leggera brezza che soffiava fece svolazzare le sue lacrime, che parvero come scintille danzanti in quel cielo buio, scuro. Come il suo cuore.

cico
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